Erano le 17 di venerdì quando è scattato l’allarme: un elicottero è precipitato nel Tevere e si è inabissato. Dispersi i passeggeri. Le ricerche si concentrano nella zona tra Mazzano Romano e Farfa.
Via Tiberina, ore 17 di venerdì. Un elicottero sorvola i cieli sopra il fiume Tevere. Qualche minuto più tardi parte l’allarme: alcuni passanti chiamano i Vigili del Fuoco affermando di aver visto il velivolo cadere nelle acque del fiume dopo aver toccato i fili dell’elettricità. L’elicottero si inabissa portando con sé i passeggeri, forse due. Immediato l’intervento del 115. Le ricerche si concentrano nella zona tra Mazzano Romano e Farfa, a nord della capitale.
Secondo i testimoni il velivolo si sarebbe inabissato in una zona del fiume melmosa, dove il fondale arriva ad una profondità di circa 15 metri. I vigili del Fuoco utilizzano uno speciale endoscandaglio digitale, che dovrebbe facilitare le ricerche, rese complesse proprio dalla profondità e dalla melma. Lo stesso strumento era stato utilizzato a giugno nelle ricerche di un altro velivolo precipitato a Castel Giubileo, anch’esso inabissatosi nel Tevere.
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Intorno alle 19 i soccorritori individuano un’ombra sul letto del Tevere, proprio in corrispondenza di una zona in cui c’è particolare densità di cavi elettrici. I sommozzatori si immergono alle 20 e rinvengono il relitto dell’elicottero precipitato. Nessuna traccia dei passeggeri: le ricerche riprenderanno domattina.
Ancora non è certo cosa stesse facendo il velivolo prima di precipitare, ma da una prima ricostruzione sembra che l’elicottero fosse impegnato in alcuni accertamenti della rete elettrica.
I sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono coadiuvati nelle ricerche dall‘Arma dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo.
