Il commissario straordinario per l’emergenza, è stato chiamato da pochi giorni a gestire la fase di ritorno alla normalità scolastica. Ha parlato inoltre di Immuni l’app che “non ha per ora raggiunto il target immaginato all’inizio”.
Il numero di mascherine per poter riprendere in modo adeguato l’attività didattica in presenza è quello di dieci milioni. Lo ha dichiarato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 che è stato chiamato da pochi giorni a gestire la fase di ritorno alla normalità scolastica. Arcuri ha affrontato l’argomento durante un evento organizzato dal Centro Studi Americani, a Roma, dal titolo “Dall’emergenza Covid-19 al rilancio del sistema Italia”.
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“Temo l’arrivo di una nuova ondata di contagi. Penso però che sarà molto difficile che ci si rigetti nel dramma di marzo, ci sarà capacità di gestirla meglio”. Queste le parole di Domenico Arcuri e ha anche sottolineato che l’epidemia di coronavirus “non è finita, lo sarà quando si potranno somministrare decine di milioni di dosi di vaccino nel mondo”. Il commissario ha inoltre parlato di “rilassamento complessivo” che viene registrato in giro, “imploro che sia un rilassamento consapevole”
I nuovi focolai
Al crescere dei focolai di coronavirus “la situazione diverrà più problematica”, sebbene oggi si sia in grado di riconoscerli in un tempo ravvicinato e anche trattati in un tempo altrettanto ravvicinato “come prima non eravamo capaci di fare”. La capacità di intercettare più tempestivamente i focolai “ci potrà permettere di meglio gestirli”, ha aggiunto inoltre Arcuri, rilevando anche che “noi combattevamo contro un nemico invisibile e sconosciuto, oggi combattiamo contro un nemico invisibile ma parzialmente conosciuto”. Certo, è anche vero che il fatto che ci siano dei focolai “purtroppo resterà così fino al vaccino. In queste ultime due settimane abbiamo visto la capacità quasi immediata di riconoscere in una comunità la presenza del virus, evitando così di fare danni in quella comunità e la diffusione del virus”. Arcuri ha evidenziato che “se i focolai si moltiplicassero esponenzialmente vuol dire che c’è un problema, e anche se non come a marzo sarebbe comunque molto maggiore della situazione attuale. Per questo – il suo appello – non ci dobbiamo rilassare troppo“.
I download dell’app Immuni
L’app Immuni “non ha per ora raggiunto il target immaginato all’inizio”. Lo ha riconosciuto senza giri di parole Domenico Arcuri. La campagna di comunicazione “c’è e continua ad esserci”, ha poi dichiarato e ha spiegato che a suo parere “la principale delle ragioni per cui questo è successo ha a che fare con la fase del ciclo di vita dell’epidemia che stiamo vivendo, che trova una qualche forma comprensibile ma non condivisibile di rilassamento generale”. Ad ogni modo il download della app Immuni procede, “e ci servirà molto a partire dall’autunno”, periodo che molti vedono come quello per l’arrivo di una nuova ondata di contagi.
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