Veronica Satti attacca Diaco: “Io sua vittima…”

Veronica Satti, figlia di Bobby Solo, ha di recente espresso il proprio pensiero su Pierluigi Diaco, alimentando ulteriormente le polemiche sul conduttore.

Veronica Satti e Pierluigi Diaco – Fonte: Facebook

Le dichiarazioni di Veronica Satti

Attraverso un post su Instagram Veronica Satti ha espresso il proprio parere sul conduttore di Io e Te, Pierluigi Diaco. A tal proposito la figlia di Bobby Solo ha scritto: “Pierluigi Diaco ha messo un veto nel suo programma dove dice di non portare telefonini in studio, cosa giusta ma io che ho fatto due anni di Domenica Live con lui… stava sempre al cellulare da Barbara d’Urso. Nelle trasmissioni degli altri il cellulare lo usi, nelle tue no. L’educazione la coerenza? Lo sappiamo tutti che hai questo vizietto dell’incoerenza recondita dentro di te. Mi facevi bullismo televisivo e non trovi pace… Ho visto che hai un programma se mi vuoi invitare ci vengo volentieri a titolo gratuito. Non voglio assolutamente campare sulla polemica su Pierluigi DiacO”.

Per poi aggiungere: “Ma io sono stata sua vittima e ci sono i video dove addirittura lui dice che noi figli d’arte facevano prostituzione televisiva. Racconto questa cosa perché io in quegli anni sono stata malissimo. Nei camerini lo dovettero far stare zitto perché mi fece piangere. All’epoca non se ne occupò nessuno… io penso che lui sia l’esempio più brutto della TV italiana e non è giusto che stia in televisione una persona così”.

Pierluigi Diaco – Fonte: Facebook

Diaco e i social

Parole, quelle di Veronica Satti, che non sono passate di certo inosservate, con Pierluigi Diaco che, almeno per il momento, non ha replicato. Nel frattempo il conduttore di Io e Te ha però annunciato di volersi cancellare dai social, eccetto Twitter.

A tal proposito Diaco ha scritto: “Ci ho pensato molto. La mia avversione culturale alla ‘dittatura’ social ha raggiunto il punto di non ritorno. Sono convinto che prima o poi l’essere umano si renderà conto di essersi trasformato in un profilo, in un account, in un surrogato. Voglio dare l’esempio: sottrarmi a tutto questo per ricominciare, insieme a chi vorrà, a guardare negli occhi le persone senza le assillanti ingerenze di notifiche, suoni e alert”.

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Per poi aggiungere: “Tra 3 giorni non avrò più alcun profilo social su Facebook e Instagram: cancellerò ogni traccia. Vi aspetto per la strada, dove è possibile parlare e ascoltare. Manterrò attivo solo l’account Twitter per usarlo qualora ce ne fosse bisogno“.

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