Un medico in famiglia, che fine ha fatto Bianca? Eccola oggi a 44 anni

Nota per aver ricoperto i panni di Bianca Pittaluga in Un medico in famiglia, che fine ha fatto l’attrice Francesca Cavallin?

Tra carriera e vita privata

Sorella di Giulio ed ex moglie di Gus, Bianca Pittaluga diventa al termine della settima stagione di Un medico in famiglia la moglie di Lele Martini. Tra i personaggi più amati e apprezzati della nota fiction, dopo tale esperienza Francesca Cavallin ha continuato a lavorare nel mondo della recitazione, sia sul piccolo che sul grande schermo. Ad esempio ha preso parte in The Nest, ovvero Il nido, per la regia di Roberto De Feo.

Per quanto riguarda la vita privata, invece, come raccontato dalla stessa attrice nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale Grazia: “Due anni e mezzo fa il mio matrimonio è finito. Se qualcuno me l’avesse detto solo tre anni fa gli avrei riso in faccia. Mi sembrava impossibile. Credevo molto in quel matrimonio. È stato pesante accettarne la fine e c’è stato un momento in cui ho pensato: ‘Non ce la faccio, non riesco, non ho la forza’”. Per poi aggiungere: “Pensi di non farcela poi vedi i tuoi figli, li guardi e trovi dentro di te una spinta straordinaria. Impari cose che prima non sapevi fare, anche nella gestione della casa. Adesso è tutto sulle mie spalle. E il mio obiettivo è quello di essere completamente indipendente”.

Francesca Cavallin e i disturbi alimentari

Ospite qualche tempo fa di Caterina Balivo a Vieni da me, inoltre, Francesca Cavallin ha raccontato un momento particolarmente difficile della sua vita. A tal proposito, infatti, l’attrice ha rivelato: “Ho sfiorato l’anoressia e per molto tempo ho sofferto di bulimia. Un po’ perché non mi riconoscevo, mi vedevo troppo diversa dalle altre ragazze. Ho sempre avuto un fisico molto androgino. In più vedevo le top model dell’epoca e facevo fatica a raggiungere quell’ideale di bellezza”.

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Per poi aggiungere: “Sono malattie insidiose, che portano a provare vergogna. Anche se con l’anoressia è più difficile perché si vede di più rispetto alla bulimia…”.