Il ministro per le politiche agricole ritiene che chi è costretto nei ghetti abbia difficoltà a informarsi. “Per loro è molto più difficile che arrivi l’informazione”, dichiara la Bellanova.
Teresa Bellanova si prefissa un nuovo obiettivo per rafforzare l’impegno in favore delle regolarizzazioni. I cosiddetti “invisibili” sono al centro del lavoro che il ministro per le politiche agricole sta svolgendo in questi mesi. E proprio in tema di lavoratori che devono essere regolarizzati, la Bellanova ha svelato un nuovo passaggio del suo piano. Ai microfoni di Cusano Tv Italia, durante la trasmissione “Res Pubblica”, il ministro ha sottolineato la necessità di far passare le comunicazioni in maniera più diretta e radicata nel territorio.
“Dobbiamo avere chiaro che un lavoratore che è rinchiuso nei ghetti, messo nelle condizioni di sentirsi irregolare, di non avere identità, ha bisogno innanzitutto di essere informato per farlo uscire dai ghetti e fargli fare richiesta di un permesso di soggiorno temporaneo”. Questo è il diktat che il ministro Bellanova ha imposto, in modo che tutti gli aventi diritto alla regolarizzazione possano ottenere un diritto inalienabile. E proprio in questo senso, il capo delle politiche agricole fa capire che c’è una netta differenza rispetto a chi effettua lavori domestici.
“Per quanto riguarda i lavoratori domestici – dichiara in tal senso il ministro – , dove pure c’è il caporalato da parte di alcune associazioni, si accede più facilmente alle informazioni”. Di contro, come ribadisce la Bellanova, “chi sta nei ghetti, rinchiuso in casolari dove non c’è l’accesso all’acqua e alla luce, è molto più difficile che arrivi l’informazione”. Dunque è necessario darsi da fare per far sì che queste informazioni possano finalmente arrivare. Anche perchè i numeri stanno crescendo in maniera esponenziale per quanto riguarda le richieste di regolarizzazione.
E sempre nel corso del suo intervento televisivo, il ministro per le politiche agricole svela gli ultimi aggiornamenti sul piano numerico. “Intanto è importante che oltre 80mila abbiano utilizzato questo strumento, c’è tempo fino al 15 agosto, dobbiamo fare ogni sforzo per informare quanto più possibile queste persone della possibilità di richiedere il permesso di soggiorno”. Una crescita che sembra incoraggiare la Bellanova, anche se rispetto alle previsioni fatte subito dopo l’attuazione del decreto sulla regolarizzazione dei lavori irregolari.
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In ogni caso la Bellanova ha ben chiaro l’obiettivo di informare di più e meglio tutti gli aventi diritto alla regolarizzazione. Per questo motivo ribadisce ancora una volta il modo in cui funziona lo strumento attuato nei mesi scorsi: “Se hanno un datore di lavoro con cui hanno un rapporto irregolare, possono regolarizzare la loro posizione. Quelli che invece non troveranno nessuno che li accompagnerà, possono farlo da soli accedendo allo strumento del permesso temporaneo che potrà essere trasformato in permesso di soggiorno per lavoro nel momento in cui avranno un contratto”.