Trovati ratti, insetti ed escrementi in un sushi bar-ristorante all you can eat di Dolo (Venezia). A effettuare i controlli i carabinieri della locale Tenenza e dal personale del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Ulss 3. E’ stata predisposta la chiusura del locale.
A Dolo (Venezia) il Sushi bar-ristorante in questione presentava un’offerta niente male: a pranzo l’all you can eat era accessibile a 10 euro, la sera a 21. Tutto sommato, una buona occasione per mangiare qualcosa di diverso, a poco. Troppo bello per essere vero. E infatti a scovare l’inghippo sono stati i carabinieri della locale Tenenza e dal personale del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Ulss 3. Durante i controlli igienico-sanitari sono venuti a galla i retroscena a dir poco sgradevoli: nel ristorante è emersa la presenza di insetti, escrementi e topi. Inutile dire che il sushi bar, gestito da cittadini cinesi, è stato oggetto di un’ordinanza di chiusura estemporanea alla luce di quanto rilevato durante i controlli. I carabinieri della locale Tenenza hanno poi sanzionato la proprietaria con una multa di 2mila euro. La decisione è stata inevitabile a causa delle “evidenti carenze in materia igienico-sanitaria”. La riapertura sarà concessa solo in presenza di una sanificazione dei locali e del rispetto delle norme igienico sanitarie previste dalla legge.
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Una situazione similare si è venuta a creare a Roma solo qualche giorno fa, quando gli agenti del V Gruppo Prenestino della Polizia Locale di Roma Capitale hanno predisposto la chiusura di un ristorante in zona Tor Pignattara. Anche qui, i controlli hanno portato al rinvenimento di escrementi di topo, mozziconi di sigarette e rifiuti sul pavimento delle cucine. Tutto questo, oltre alla presenza di alimenti conservati in maniera inadeguata e di un impianto elettrico non a norma. Gli alimenti, in particolare, sono stati rinvenuti in uno stato di conservazione irrispettoso delle norme a salvaguardia della salute del consumatore. Intanto, il personale della Asl Roma 2 ha già avviato ulteriori accertamenti volti ad analizzare la carica batterica di alcuni campioni. Lo scopo sarebbe di studiare l’effettiva composizione di alcuni preparati rinvenuti nella cucina. Le analisi saranno necessarie proprio a causa di un sospetto venutosi a creare durante i controlli: alcuni cibi potrebbero avere un’origine diversa da quella indicata sul menu. In questo caso, il reato a carico del responsabile si appesantirebbe di un’ulteriore aggravante: frode in commercio. Inoltre, il mancato rispetto delle misure anti Covid-19 ha già comportato l’applicazione ai danni del titolare di una sanzione di diverse migliaia di euro.