A seguito della decisione della ministra De Micheli di affidare la gestione del Ponte Morandi ad Aspi, un polverone di polemiche sta infuriando nel panorama politico. Il padre di una delle vittime: “È uno schiaffo ai familiari e all’Italia”.
Pesantissima la bufera, sia all’interno che all’esterno del panorama politico, nata a seguito della lettera con cui la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha annunciato che la gestione “pro tempore” del Ponte Morandi sarà affidata ad Aspi, fino a quando il governo non deciderà sulla revoca della concessione. E nel polverone sono finite anche le parole dei famigliari delle vittime rimaste coinvolte in quella terribile tragedia. In particolare, a far sentire la sua voce è stato Roberto, padre del ragazzo campano Giovanni Battiloro che ha perso la vita a causa del crollo insieme a tre suoi amici.
Gestione in mano ad Aspi: “Uno schiaffo a tutta l’Italia”
Roberto Battiloro ha perso suo figlio Giovanni quel giovedì 14 agosto 2018. Ed è per questo che si domanda, intervistato dai giornalisti di Fanpage.it, come sia possibile affidare la gestione del Ponte Morandi ad Autostrade per l’Italia. “Se la ministra De Micheli avesse avuto in quelle macerie un figlio, avrebbe ridato in affidamento quel ponte ad Aspi?”, chiede mentre si rivolge agli intervistatori. E interroga, ancora: “All’inaugurazione pensavate che i genitori delle vittime si venissero a sedere a fianco alla famiglia Benetton?”.
Per Roberto è “una vergogna che si consuma davanti a tutti gli italiani”, la decisione la ministra Paola De Micheli. “Questo ponte ha ucciso 43 persone, tra queste c’era mio figlio Giovanni. Ricevere uno schiaffo a mano aperta, in faccia, ai genitori e ai familiari di 43 vittime, che ancora dopo due anni non solo non hanno giustizia, ma non riescono neanche a capire come sia possibile che uno Stato così in colpa per quello che è accaduto, non riesca a decidere a chi affidare la gestione delle autostrade in Italia”, incalza infatti il padre di Giovanni. “Credo che un politico come Giuseppe Conte, ma anche il presidente della Repubblica, sia allucinato da questa decisione della ministra. Di certo è uno schiaffo, non a me, ma a tutta l’Italia”, incalza infine Roberto.
LEGGI ANCHE: Coronavirus e crisi, Lamorgese: “Rischio concreto di rabbia sociale a settembre”
LEGGI ANCHE: Il pediatra Alberto Villani, anche i bambini piccoli devono indossare la mascherina
Ma le critiche sono arrivate anche dal Movimento 5 Stelle, estremamente contrario alla decisione della ministra dei Trasporti, oltre che dal governatore della Liguria Giovanni Toti: “Due anni di latrati, manette e minacce e infine il ponte viene restituito in mano a chi ancora la concessione”. Nel frattempo, si aspetta martedì 14 luglio, giorno in cui alla Fiera del mare di Genova partirà il processo per il crollo del Ponte Morandi. Un processo che tenterà di risalire alle dovute responsabilità dei 43 morti per il crollo del ponte Morandi, avvenuto ormai due anni fa.