“Una fase nuova” per il governo è quella di cui parla Marcucci (Pd) riguardo ad una possibile collaborazione con Forza Italia di Berlusconi. Si discute su l’ipotesi di una nuova maggioranza che mostri imprevedibili alleanze.
Potrebbe accadere l’imprevedibile davvero: il Pd potrebbe voler collaborare con Forza Italia. “Credo si debbano superare gli schemi classici”, afferma durante un’intervista per Fanpage il capogruppo democratico al Senato, Andrea Marcucci. Il senatore apprezzerebbe il senso istituzionale mostrato da Berlusconi durante l’emergenza sanitaria e parla della possibilità di aprire “una fase nuova” grazie al supporto di Fi al governo. Sottolinea l’impegno di Berlusconi sul Recovery Fund anche appoggiando talvolta il Partito Popolare, e il buon rapporto con la cancelliera Merkel, che è indubitabile. Le cose sembrano cambiate. L’ipotesi di una nuova maggioranza è argomento di discussione nelle stanze della politica da giorni.
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Una collaborazione tra rivali storici sembrerebbe poter cambiare gli equilibri della maggioranza. Marcucci sottolinea come sia cambiato l’atteggiamento di Silvio Berlusconi, in ottica europeista soprattutto durante la pandemia. Si devono superare così “gli schemi classici”, come afferma lo stesso presidente dei senatori democratici, considerando ovviamente i diversi rischi che la decisione potrebbe portare, a partire dall’elettorato. “Il senso istituzionale di Berlusconi in questi mesi è stato apprezzato e ora si può pensare a un dialogo sul futuro”, aggiunge Marcucci. Potrebbe coesistere una sorta di collaborazione istituzionale, in cui far rientrare tutti i partiti europeisti, come Azione e +Europa. Le nuove riforme in discussione apriranno una nuova partita in Italia che dovrebbe aumentare in modo significativo il lavoro e il welfare del Paese. In questo contesto, le idee ed i valori di una parte di Forza Italia, rimasta legata al Cavaliere, possono essere di grande utilità. Quello di Berlusconi, ad oggi, è un approccio più che europeista. E’ importante guardare al futuro e non pensare ai rapporti passati, continua Marcucci. Anche il Mes non sarà un problema, per il senatore, né con questp governo né con un possibile prossimo. “Io sono certo che se si arriverà ad un voto sul Mes in Parlamento, non ci saranno problemi di numeri”. Con queste parole Marcucci non sembra prendere le distanze con la maggioranza di oggi ma è pronto a cambiare significativamente le carte in tavola.
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