L’ex giornalista Gianni Mura, deceduto nel marzo 2020, sarebbe stato per anni vittima di un’estorsione. E’ stato arrestato un fan che si sarebbe fatto consegnare almeno 61.500 euro.
Oggi ha avuto luogo un arresto ai danni di un uomo di 47 anni. L’accusa? Aver estorto soldi a Gianni Mura, il giornalista deceduto lo scorso 21 marzo. La vicenda è venuta a galla solo dopo la morte del giornalista, e le indagini sono scattate dalla denuncia della moglie di Gianni Mura. La donna sarebbe venuta a conoscenza da un collaboratore del marito di una vera e propria azione persecutoria nei confronti del giornalista vittima di estorsione. Al centro della vicenda, Francesco Gaspari, 47 anni, ora arrestato. Le presunte estorsioni avrebbero avuto inizio addirittura 10 anni fa, quando l’uomo si sarebbe presentato come fan di Mura. Il giornalista lo avrebbe aiutato, inizialmente, con cifre irrisorie. Poi la cupa evoluzione della vicenda: il fan si sarebbe trasformato in stalker, in grado di estorcere a Gianni Mura circa 61.500 euro dall’ottobre 2018 alla morte del giornalista.
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E’ quanto emerso dalle indagini dei militari del Nucleo Investigativo di Milano. Così, vengono illuminate dinamiche complesse, che affondano le loro radici a circa 10 anni fa, quando tra l’uomo e il giornalista si instaurò, in un primo momento, una relazione di amicizia. Nei conti di Gaspari, che vive a Verona ma è residente a Cles (Trento), emergono dati significativi proprio da una banca del piccolo comune. Attorno a quella banca orbitano i prelievi dei versamenti ricevuti dal giornalista, sostegni per superare diverse difficoltà economiche. L’uomo, infatti, avrebbe raccontato a Mura di non poter fare affidamento né sul padre né sulla madre: il primo era rimasto ucciso, la seconda era malata. In tal modo, il giornalista si sarebbe anche impegnato a trovargli un lavoro come bibliotecario a Pordenone. Insomma, stando a una prima ricostruzione la relazione personale si sarebbe pian piano trasformata in un’estorsione dai toni minatori. Tra i messaggi inviati da Gaspari per Gianni Mura si legge: “Niente e nessuno mi fermerà. Tua moglie e te morirete. Non ho più nulla da perdere. Nulla. Verrò a Milano. A casa o al giornale. Farò una strage. Dammi i soldi e sparirò. Scegli tu perché vivere non potrai”.
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Stando all’accusa, le richieste di denaro sarebbero quasi sempre arrivate tramite mail, in messaggi frequenti e sempre minacciosi, che talvolta rappresentavano anche parti articolate di un vero e proprio rapporto epistolare: “M’accompagna, in queste lunghe ore, una feroce fissità nello sguardo – scrive Gaspari, che è laureato e che si era professato grande fan della scrittura di Mura – Ti scrivo perché, nel replicare punto su punto alla tua scarsa lettera (voto 5 – – ), ho tralasciato di ribattere laddove dici ‘Io non ho paura di te’. Ecco. Lasciami dire che qui sbagli e di grosso. Non mi conosci a sufficienza. Non sai fin dove può spingersi una persona come il sottoscritto – nato e cresciuto tra le botte e il sangue – che cova un cotale risentimento (tenue eufemismo) verso le ingiustizie sociali”.