Vittoria muore in Vespa a 14 anni. Il suo amico si risveglia dal coma

L’incidente che ha ucciso la giovane Vittoria è avvenuto lo scorso 27 giugno a Farra di Soligo, nel Trevigiano. L’amico sedicenne non ricorda nulla dell’incidente: ne verrà a conoscenza dopo essere guarito.

vittoria de paoli

Arrivano buone notizie in quel di Valdobbiadene, dopo quella tragica relativa alla scomparsa di Vittoria De Paoli. L’amico della ragazza, coinvolto anch’esso nell’incidente che lo scorso 27 giugno ha visto spegnere una vita ad appena 14 anni, ha avuto un miglioramento delle sue condizioni. Per A.S., le cui generalità sono tenute sotto stretto riserbo, è arrivato nelle scorse ore il risveglio graduale dal coma farmacologico in cui versava nei giorni scorsi. Il pieno recupero delle facoltà dell’amico 16enne di Vittoria, però, è ancora abbastanza lontano.

Le sue condizioni restano stabili ma gravi, l’incidente è stato particolarmente duro. Il ragazzo continua a essere monitorato dai medici del reparto di terapia intensiva della neurochirurgia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. I suoi genitori continuano a fargli visita ogni giorno, si sincerano delle sue condizioni, ma al momento non è ancora possibile parlare con lui dell’incidente. Il motivo è presto detto: il 16enne non ricorda nulla di quegli attimi terribili, in cui la sua grande amica Vittoria ha perso la vita in maniera tragica.

La moto riversa sull’asfalto – meteoweek.com

Il padre del ragazzo di 16 anni, coinvolto nell’incidente mortale di Farra di Soligo di dieci giorni fa, ha fatto capire come si comporterà con il figlio. Al momento il giovane non sa nulla, ma saranno proprio i genitori a spiegargli con calma l’accaduto e le sue conseguenze, compresa la morte di Vittoria. E proprio la famiglia di A.S. spera di poter incontrare quanto prima quella della giovane 14enne morta, pur rispettando le volontà dei genitori. E quando il 16enne sarà nelle condizioni giuste, verrà messo al corrente del decesso della sua amica.

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Il padre del 16enne ha fatto capire che il figlio resta sempre in rianimazione, anche se lo hanno estubato. In alcuni momenti della giornata resta vigile, anche se i farmaci che gli vengono somministrati ne complicano la comunicazione con altre persone. In ogni caso, il ragazzo ha riconosciuto i membri della sua famiglia, anche se continua a non riuscire a parlare in maniera fluida. Oltre alle fratture e ai traumi al femore e a una mano, restano forti anche le conseguenze del trauma cranico riportato dopo lo schianto della sua moto contro una ringhiera. E sull’incontro tra famiglie, il padre del 16enne resta cauto: “Da parte nostra la disponibilità è massima, ma non vogliamo essere invadenti”.

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