Due amici, i cui corpi senza vita sono stati rinvenuti dai genitori nei loro letti. Una tragedia immensa, una città sconvolta.
Due ragazzi, due amici: Flavio e Gianluca. I loro corpi senza vita sono stati ritrovati dai rispettivi genitori nelle loro camere da letto a Terni, nei quartieri di San Giovanni e Villa Palma. La telefonata disperata ai carabinieri, che in serata hanno poi fermato un ternano di 41 anni, con l’accusa di aver ceduto un mix fatale di sostanze, che ha provato la morte dei due ragazzi. Roberto Liguori, procuratore di Terni, che coordina le indagini ha parlato di «dichiarazioni dirimenti e convergenti» alla base del quadro accusatorio. All’interno della casa dell’uomo, sarebbe stato sequestrato del materiale ritenuto di interesse investigativo. Nessuna traccia di violenza è stata rinvenuta sul corpo dei due ragazzi di cui si attendono i risultati dei test tossicologici. Secondo le prime testimonianze, raccolte dai militari, i due giovani avrebbero trascorso la serata di ieri insieme, poi avrebbero fatto rientro nelle loro rispettive abitazioni.
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Le indagini
Immediatamente, le indagini dei militari del comando provinciale di Terni, si sono rivolte ad un possibile fatto di droga ed «essere collegate all’assunzione di sostanze stupefacenti». Per questa ragione sono stati disposti i test tossicologici sulle salme. Al momento, gli investigatori, coordinati dalla procura, stanno ricostruendo i fatti della serata di lunedì e soprattutto, cosa è accaduto nelle ultime ore. I riflettori sono puntati sul contesto delle amicizie delle vittime.
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Terni in lacrime
La città è sconvolta. Per il sindaco Leonardo Latini si tratta di «una tragedia immensa, non posso far altro che stringermi al cordoglio della famiglia dei due giovani. Sono diventato papà da pochi giorni e non oso immaginare il dolore di un genitore che ritrova il corpo senza vita del proprio figlio nel letto. Oggi per Terni e per i suoi cittadini è una giornata di lutto». Il primo cittadino va oltre e parla delle ipotesi investigative. «Droga? Non è il momento di fare polemica ora, ma è chiaro che se dovesse essere confermata questa ipotesi riemergerebbe, ancora una volta, un problema molto serio che, insieme a tutte le forze dell’ordine, stiamo cercando di combattere con ogni mezzo a disposizione».
