Un 25enne, vittima di abusi da parte del patrigno, ha ricevuto la richiesta dell’Atc per il pagamento di 15mila euro di debiti contratti dall’imputato.
Ha un sapore decisamente amaro la storia del 25enne di Torino che, vittima di abusi sessuali da parte del patrigno, si trova ora a dover pagare i debiti del suo stesso aguzzino. Tutto è cominciato quando il ragazzo era ancora minorenne. In quegli anni abitava insieme al patrigno in un appartamento della zona di Barriera a Milano, successivamente diventato noto con il nome “la casa degli orrori”. Tra quelle mura il patrigno del ragazzo ha abusato anche dei suoi due figli e di alcune loro giovanissime amiche. Inoltre l’uomo è stato accusato di produzione di materiale pedopornografico. Poi il processo: il patrigno è stato riconosciuto colpevole e incarcerato.
Purtroppo però, quello che poteva sembrare il corretto epilogo di una vicenda di abusi, si è trasformato per il 25enne di Torino in una vera ingiustizia. L’Atc (Agenzia territoriale per la casa) ha infatti chiesto al ragazzo di versare una somma di 15mila euro per utenze mai pagate dal suo patrigno. Oltre al danno anche la beffa. Ma l’avvocato del 25enne, Gabriella Vigliotti, non ci sta ed è pronta a dare battaglia. La legale ha già tentato di trovare un accordo con l’Atc, ma l’agenzia non ha voluto saperne. “Ho contratto i legali di Atc e mi hanno confermato che non intendono rinunciare alla riscossione del debito” – spiega l’avvocato. E così Vigliotti si è vista costretta a dichiarare guerra, in protezione del suo assistito. “Non verseremo mai quel denaro perché si tratta di un debito non contratto da lui e che appartiene, anzi, all’autore del reato di cui è vittima” – ha dichiarato.
La posizione dell’Atc
Anche l’Atc è intervenuta, rilasciando un comunicato in cui spiega la sua posizione in merito alla vicenda. “Comprendiamo la situazione di disagio” – fa sapere la compagnia – “Ma questa è la conclusione di una procedura stabilita per legge che la nostra agenzia è tenuta ad applicare”. La norma a cui fa riferimento l’Atc e la legge regionale 3/2010 che, come spiega l’agenzia, “prevede che della morosità sul pagamento rispondano in solido tutti i componenti del nucleo familiare”. Oltre al ragazzo, ai suoi due fratelli e al patrigno in quella “casa degli orrori” abitava anche la compagna dell’uomo. Ma la donna risulta irreperibile. Il 25enne sarebbe dunque l’unico disponibile al pagamento del debito.
Il ragazzo protagonista di questa singolare vicenda è diventato, a seguito dell’incarcerazione del patrigno, il tutore dei suoi due fratelli minori. Il 25enne ha lavorato per qualche tempo come cameriere in un noto ristorante torinese e tra pochi giorni, il 15 luglio, prenderà servizio nell’esercito.