Si tratta di un Italiano radicalizzato dal 2015, in contatto con altri estremisti. L’accusa ipotizzata è istigazione a delinquere aggravata dall’uso del mezzo telematico.
I carabinieri del Ros hanno arrestato a Milano un trentenne italiano per aver diffuso attraverso i social la propaganda dello Stato Islamico. L’uomo, radicalizzato fin dal 2015 e in contatto attraverso i social con altri estremisti, istigava, secondo le accuse, i propri interlocutori ad abbracciare il jihad globale contro tutti gli infedeli. L’accusa ipotizzata nei suoi confronti è istigazione a delinquere aggravata dall’uso del mezzo telematico.
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Le indagini
In base alle indagini effettuate, gli investigatori hanno documentato come, l’indagato aderendo pienamente all’ideologia estremista di matrice salafita, si sia assiduamente impegnato nel diffondere il credo dell’autoproclamato Stato Islamico, esaltandone le gesta in chiave apologetica e istigando i propri interlocutori a unirsi al jihad globale contro i miscredenti. Per farlo, hanno spiegato gli investigatori impegnati nell’operazione “Al Bidaya”, l’uomo si è servito della rete internet, strumento più efficace per colpire le fasce di popolazione mondiale maggiormente influenzabili, utilizzando i canali social (tra gli altri, Facebook e la piattaforma ‘Sound Cloud’) per condividere immagini e documenti audio/video di esaltazione delle azioni violente del Daesh.
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Terrorismo internazionale
I fatti contestati, sono stati commessi a Milano dal novembre 2015 ed erano tutt’ora in atto, sono aggravati dalle finalità di terrorismo internazionale e dall’utilizzo dello strumento informatico e telematico. La pericolosità dell’indagato è stata avvalorata dal circuito relazionale – sia nazionale, sia internazionale – particolarmente qualificato, composto da una rete di persone dedite alla sistematica propaganda a favore dello Stato Islamico e dell’esaltazione del Jihad mediante la condivisione di post e commenti sui social.