Meloni contro bonus vacanze: non aiuta né famiglie né imprese

Meloni contro bonus vacanze: non aiuta né famiglie né imprese. La leader di Fdi sottolinea come il bonus non sia “aiuto concreto per le strutture ricettive”

Meloni contro bonus vacanze: non aiuta né famiglie né imprese
Meloni contro bonus vacanze: non aiuta né famiglie né imprese (GettyImages)

Giorgia Meloni, in un colloquio con Fanpage.it, dice la sua sul tema del bonus vacanze introdotto dal governo tramite decreto Rilancio. Un’iniziativa che rischia di fare flop per via della scarsa adesione degli albergatori. Si tratta di un provvedimento criticato già prima che entrasse in vigore da Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni. Sul fatto che soltanto il 4% degli alberghi accetti il bonus vacanze, la Meloni afferma:“Così come è stato concepito, era prevedibile che il bonus vacanze non potesse essere un aiuto concreto per le strutture ricettive già in profonda crisi”. 

Secondo quanto spiega la Meloni, “questo bonus vacanze non aiuta né le famiglie né le aziende. Non aiuta le famiglie perché dubito che qualcuno decida di andare in vacanza perché lo Stato fa loro uno sconto di 150 euro e non aiuta le aziende perché è una misura che costa miliardi per non prevedere nemmeno un turista in più. E lo fa oltretutto gravando sulle spalle degli albergatori già in difficoltà, che oggi sono costretti a fare uno sconto e ad anticipare i soldi, per poi andare con il piattino in mano dallo Stato a chiedere di riaverlo indietro sotto forma di credito d’imposta”.

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La Meloni parla anche della proposta che Fdi aveva presentato come alternativa al bonus vacanze. La proposta era quella di “modificare la norma e versare direttamente il contributo alle aziende turistiche, attraverso le Regioni. Un meccanismo semplice che consiste nell’incentivare il turista a prolungare la sua permanenza in vacanza premiandolo con una notte gratuita di soggiorno ogni due notti prenotate. Si usano i 2,4 miliardi stanziati per il bonus vacanze per pagare le notti aggiuntive direttamente dalla Regione alla struttura ricettiva, all’albergatore o al B&B”. 

Tra le altre soluzioni proposte da Fdi, quella di rivedere il funzionamento del fondo perduto contenuto nel decreto Rilancio, che si fonda su un meccanismo “che non tutela la stagionalità del turismo, ideato da persone distanti anni luce dalla realtà e dal mondo produttivo. E sul fondo perduto abbiamo anche presentato una proposta alternativa che consentirebbe di dare liquidità immediata alle imprese e permettendo di trattenere direttamente il 50% dell’Iva sul fatturato dell’anno 2020 fino a un importo massimo di 100 mila euro. Solo così possiamo aiutare aziende che in questo momento devono sostenere pesanti costi fissi per rimanere aperte”. 

Infine, le viene chiesto se la stagione estiva è ormai compromessa e la Meloni ribatte:”Credo che la stagione estiva sia ormai compromessa, non solo perché cominciata in forte ritardo ma anche perché non vedrà arrivare i turisti stranieri che rappresentano in Italia il 50% dei pernottamenti e del fatturato. Purtroppo, a soffrire di più saranno le città d’arte dove al momento l’80% delle strutture ricettive risulta ancora essere chiuso”.

E poi chiosa:”Per molte aziende del turismo si prevede, nella migliore delle ipotesi, una ripartenza a marzo del 2021 con l’arrivo della nuova alta stagione e si spera con l’arrivo di turisti stranieri“.

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