Mauro Romano aveva 6 anni quando è scomparso, e da allora non è stato mai più ritrovato: ad oggi arriva una svolta nelle indagini, e pare che gli investigatori abbiano finalmente identificato il presunto sequestratore.
Nuovi sviluppi in merito al caso della scomparsa del piccolo Mauro Romano, scomparso a Racale (provincia di Lecce) il 20 giugno 1977 all’età di sei anni e mai più ritrovato. Secondo quanto si apprende, sarebbe possibile dare finalmente un volto al suo sequestratore. Si tratta di un uomo originario di Taviano (sempre in provincia di Lecce) che oggi ha circa 70 anni; un amico di famiglia che il piccolo Mauro era solito chiamare “zio”, e che avrebbe continuato a frequentare la casa dei genitori anche dopo il rapimento del bambino.
Sul caso sta indagando la Procura di Lecce, e pare che l’uomo non sia ancora stato inserito nel registro degli indagati: sono infatti ancora in corso alcuni accertamenti disposti dal sostituto procuratore Stefania Mininni. Dai riscontri ottenuti dalle indagini, comunque, sarebbe emerso che l’anziano possa essere la stessa persona con cui il bimbo si sarebbe allontanato, quel giorno di giugno, su di un’auto (forse un’apecar) poco prima della sua sparizione, viaggiando per l’ultima volta sulla strada in cui vivevano i suoi nonni.
L’individuazione del presunto sequestratore
L’identificazione del possibile sequestratore di Mauro Romano è avvenuta nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa del bambino, riaperta dopo l’istanza formulata dal legale della famiglia Romano, l’avvocato Antonio Maria La Scala, presidente di Gens Nova. L’istanza, si ricorda, era stata avanzata proprio in seguito all’arresto di un 71enne (A.S.) di Taviano nel mese di febbraio scorso, accusato di violenza sessuale su minori. A seguito del suo arresto, pochi giorni dopo l’uomo sarebbe stato ascoltato dai Carabinieri come possibile persona informata sui fatti, inerentemente alla scomparsa di Mauro Romano.
Allo stesso tempo, gli interrogatori da parte delle autorità hanno coinvolto anche altre persone coinvolte nella vicenda, compresi gli stessi familiari del bambino, ovvero Bianca Colaianni e Natale Romano. In particolare, questi ultimi sarebbero stati interrogati dagli investigatori poco prima del sopraggiungere dell’emergenza sanitaria, in una località tenuta segreta. Un lungo interrogatorio durato circa 6 ore, resosi necessario per fornire elementi importanti e nuovi dettagli che potessero essere in grado di aprire nuovi fronti e scenari sulla scomparsa del piccolo.
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Sulla faccenda si è espresso anche il legale della famiglia Romano, che ha così commentato le ultime svolte delle indagini: “Che cosa accadrà adesso? Naturalmente, riferendoci alla persona sospettata del sequestro di Mauro, se accusato di sequestro di persona, sarebbe un reato che cadrebbe in prescrizione: ma ciò non impedisce alla famiglia Romano di agire civilmente nei confronti del sospettato per risarcimento danni”.