Marche, Puglia e Liguria sono le regioni in cui si concentreranno gli sforzi condivisi di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Sono poche le chances in Veneto, coalizione favorita in Campania e Toscana.
Movimento 5 Stelle e Partito Democratico insieme in vista delle prossime elezioni regionali. Questo sarebbe il tema centrale di una sceneggiatura, scritta da chi se ne intende di testi, specialmente teatrali. Beppe Grillo, infatti, avrebbe deciso di scendere in campo per rompere lo stato di empasse in cui versa la maggioranza che al momento governa il Paese. L’attore ligure si è reso conto che, andando avanti così, il suo Movimento non potrà contare su un elettorato forte. Così, in vista della prossima tornata alle urne, ha optato per il male minore ma necessario.
Così sarà alleanza tra i pentastellati e i dem, in vista delle prossime elezioni amministrative in cui potrebbe verificarsi in vero e proprio bagno di sangue. E l’idea sarebbe quella di puntare in maniera mirata su alcune regioni, in cui far valere il peso dell’elettorato unito delle due forze politiche in questione. Perchè Movimento 5 Stelle e Partito Democratico sanno bene che non potranno fare molto in Veneto, dove Luca Zaia è destinato a dominare. Ma al tempo stesso Toscana e Campania resteranno quasi certamente feudo del centro-sinistra, visto gli ultimi avvenimenti.
E allora ecco che l’idea di una coalizione composta da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si concentrerà su tre regioni in particolare. Sono la Liguria, attualmente governata dall’uscente Giovanni Toti che sta all’opposizione, oltre a Marche e Puglia. In queste due regioni bisogna prolungare il dominio delle attuali forze di maggioranza, anche se con candidati diversi. Anche perchè tanto Luca Ceriscioli, quanto Michele Emiliano saranno costretti a passare la mano. Per questo motivo i prossimi giorni saranno frenetici, in quanto bisognerà scegliere i candidati.
E in questo senso vanno inquadrati i contatti sempre più frenetici tra Grillo e i vertici della scena politica di maggioranza. In primis con il premier Giuseppe Conte, il quale ha fatto capire a uno dei fondatori del Movimento che non corre buon sangue tra le forze in campo. E poi anche Nicola Zingaretti ha svelato allo stesso Grillo che bisogna fare fronte comune per non colare a picco. Almeno per il momento si tende a tacere, almeno in pubblico. Ma fonti ben informate sembrano sicure al 100% su questa idea di coalizione alle prossime regionali.
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Anche perchè, qualora dovesse arrivare una sconfitta su tutti e tre i fronti in cui è richiesta la coalizione, per il Pd sarebbe l’ennesimo fallimento. E la conseguenza più probabile nel breve periodo sarebbe l’uscita di scena di Zingaretti dal ruolo di segretario. Per questo motivo il governatore del Lazio avrebbe sentito a più riprese Conte, con l’obiettivo di “mettere una buona parola” con il Movimento per dare il via a questa alleanza. Perchè tutti sanno che in gioco non ci sono solo tre regioni, ma c’è molto di più.