L’eurodeputato della Lega ammette che anche nel centro-destra non c’è un fronte compatto. “Ci sono sensibilità diverse. Noi siamo identitari e antiglobalisti per eccellenza”, dichiara Fontana.
Lorenzo Fontana vede un futuro pieno di spaccature all’interno della scena politica italiana. L’eurodeputato della Lega ha rilasciato una lunga intervista per l’edizione odierna del Corriere della Sera. Nel corso dell’intervista, Fontana ha parlato soprattutto di una forza di maggioranza ricca di spaccature. Tanto che, come sostiene l’ex ministro della Famiglia dello scorso esecutivo, “in autunno le divisioni all’interno del governo esploderanno”. Ma le cose non sembrano andare tanto meglio all’opposizione. E chi era in piazza del popolo un paio di giorni fa ha notato della tensione tra i tre leader Meloni, Salvini e Tajani.
Ed è lo stesso Lorenzo Fontana a far trapelare qualche dubbio sull’effettiva unione tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e la sua Lega. Anche se in questo momento più che mai, è necessario per il centro-destra fare fronte comune: “Non posso dire se effettivamente ci sia compattezza, però me lo auguro. Abbiamo bisogno di fare squadra con intellettuali d’area, è in atto uno scontro tra identità e globalismo che condizionerà i prossimi decenni. E serve che tutte le forze siano unite in questa battaglia di civiltà contro il nuovo totalitarismo globalista”.
In particolare, il discorso di Fontana si incentra sulla figura di Silvio Berlusconi. Non è mancato l’appoggio, da parte di Forza Italia, nei confronti di alcune scelte del Governo, in primis il ricorso al Mes. E il leghista si augura che il Cavaliere non lavori per tenere in piedi l’esecutivo: “Considero Berlusconi una persona molto intelligente. Mi auguro che abbia voglia di continuare a combattere per un’Italia libera e che non si consegni nelle mani di chi, per 25 anni, ha tentato di distruggerlo sotto il profilo umano, morale, politico ed economico. Se facesse la stampella a questo governo sarebbe una resa per lui”.
“È un tentativo già fatto con Monti prima e Renzi poi – prosegue Lorenzo Fontana nella sua analisi – , che gli ha portato un calo drastico dei consensi. Lascerebbe un pessimo ricordo. Deve invece continuare a dare battaglia contro chi vuole portare in Italia il modello cinese”. L’eurodeputato leghista prova così a scuotere Berlusconi, facendo leva anche sul suo orgoglio: “Veramente vuole consegnarsi a quella stessa maggioranza, cosiddetta europeista, che lo ha disarcionato nel 2012 e alle risate della Merkel, tradendo il suo popolo?”.
Ma come abbiamo già accennato, se Atene piange Sparta di certo non ride. Lorenzo Fontana ammette che ci sono varie sfaccettature nel centro-destra. Tanto da far pensare a un po’ di frizioni al suo interno: “Il centrodestra è formato da sensibilità diverse. Forza Italia è nella maggioranza europea, che negli anni non si è certo distinta per grandi risultati a favore del nostro Paese. In Fratelli d’Italia noto troppe venature nazional-centraliste, retaggio del passato e che la fanno essere ancora una forza omologatrice e non identitaria. Poi ci siamo noi, che siamo identitari e antiglobalisti per eccellenza”.
Fontana ribadisce ancora una volta che il nome di Matteo Salvini sia quello giusto per il Governo del futuro: “Non c’è il minimo dubbio. Bisogna essere bravi a fare sintesi per governare. Sintesi che non è pensabile se qualcuno pensa di fare accordi con Pd e Cinque Stelle”. E poi commenta le voci di una nuova legge elettorale. Un tema necessario ma ancora prematuro: “Parlare oggi di legge elettorale, con tutte le emergenze del Paese, significa essere al di fuori della realtà. Inoltre il proporzionale è solo il tentativo di non permettere una maggioranza chiara e forte per poter governare il Paese. Un gioco di cui non si può essere complici”.
Secondo l’eurodeputato, tra l’altro, non ci sono margini per una presunta trattativa tra Salvini e Renzi per ribaltare il Governo. Anzi, Fontana lo esclude nella maniera più categorica: “Salvini ha tentato, fin dall’inizio di questa crisi, di collaborare per il bene del Paese, ma qualcuno ha preferito dileggiarlo, come accadde a Berlusconi a suo tempo. Anche per questo a Berlusconi dico di non cedere alle sirene sinistre e a certi suoi consiglieri troppo legati al globalismo europeista, ma combatta ancora a fianco di chi lo ha rispettato e sostenuto”.
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Fontana chiude la sua lunga intervista parlando della spinta che la Lega ha provato a dare per la ripresa del Paese. Una ripresa ancora lenta, e che secondo l’eurodeputato è dovuta anche alla scarsa collaborazione del Governo con l’opposizione: “Da parte nostra mai è mancata la volontà, prova ne è che lo scostamento di bilancio è stato votato anche dall’opposizione. Purtroppo al di là di alcuni sterili incontri a Palazzo Chigi, di più non è avvenuto. Se qualcuno pensa che collaborazione significhi ratificare le scelte di altri, si sbaglia. Collaborazione non è sudditanza”.