Calenda: “La situazione è grave, ci serve gente in grado di governare”

Il fondatore di Azione! è favorevole a un cambio al timone del Governo nazionale. Da Calenda arrivano attacchi sulla gestione dei primi fondi Ue e sulle garanzie alle imprese: “Spesi solo 15 miliardi, 4,5 dei quali per FCA”.

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Carlo Calenda invoca una netta inversione di tendenza al comando del nostro Paese. Il fondatore di Azione! ne ha parlato nel corso di una lunga intervista rilasciata per Il Messaggero. Secondo l’ex componente del Partito Democratico ritiene che l’esperienza di Governo di Giuseppe Conte sia giunta al capolinea. “Il punto è semplice – dichiara Calenda – : prima o poi la ragionevolezza deve tornare ad essere maggioranza in questo paese. Io sono da sempre favorevole a cambiare il governo, a cambiare il presidente del consiglio e a dar vita ad un governo della ragionevolezza”.

Il senatore si pone poi una serie di domande. Interrogativi che fanno capire quale sia la netta differenza tra la tendenza in corso in gran parte dei Paesi europei, e la netta differenza rispetto alla nostra nazione. “In Europa Popolari, Socialdemocratici, Liberali e Verdi appoggiano tutti assieme la Commissione vor del Leyen. Perché in Italia non si può fare? Perché persone con sensibilità e culture diverse ma con un forte grado di pragmatismo e di capacità di governo non potrebbero lavorare assieme?”. E così arriva l’appello a gente come Bonaccini, Zaia, Crosetto e Patuanelli: “Devono farsi sentire nei rispettivi partiti”.

Così, quella che potrebbe sembrare quasi una provocazione da parte di Calenda, è in realtà una proposta vera e propria. “Sono favorevole ad un nuovo governo che coinvolga anche Forza Italia”, dichiara il leader di Azione. E alla base di questo suo nuovo progetto, c’è la necessità di affidare il Paese a persone che sanno come si governa. “Chiamatelo come vi pare: governissimo o no, la situazione è così grave che a noi serve gente che sa dove mettere le mani, gente che sappia gestire lo Stato”. Dunque il Governo in mano a chi sa come si fa, nel bene o nel male.

L’invettiva di Carlo Calenda nei confronti del Governo Conte non si ferma qui. Secondo il senatore, ad esempio, c’è stata una pessima gestione dei fondi già a disposizione. “L’Unione Europea ci ha già detto dall’inizio della crisi che possiamo spendere fondi europei per circa 7 miliardi. Qualcuno sa che cosa vogliamo fare di questi soldi?”. E anche sull’impiego del 38% del Pil, Calenda ha da ridire: “Dei famosi 400 miliardi di garanzie alle imprese è arrivato il 15%, una cinquantina di miliardi di cui circa 4,5 alla Fiat. Inoltre dal ristoro a fondo perduto sono state escluse tutte le imprese sopra ai 5 milioni, in pratica tutte quelle che esportano”.

Carlo Calenda – meteoweek.com

La lista degli interventi falliti dal nostro Governo, secondo il leader di Azione, è davvero lunga. A partire dal Sure: “L’Ue finanzia la nostra cassa integrazione con questo fondo da 100 miliardi. L’Italia ha chiesto venti miliardi ma non ha ancora presentato a Bruxelles la documentazione necessaria per l’erogazione”. Per passare poi al tanto chiacchierato Mes: “Noi abbiamo chiesto dl togliere le condizioni e poi non lo chiediamo. Sembriamo matti, mentre le liste di attesa per la sanità aumentano”.

E i motivi per cui tutto ciò non va a buon fine, secondo Calenda, sono ben chiari. “In Italia nessuno bada al buongoverno che significa seguire e gestire problemi giorno per giorno. Siamo un paese che parla solo di leggi dal nomi roboanti, riforme che non riformano e conflitti idealogici. Nessuno gestisce nulla. E lo Stato smette semplicemente di funzionare”. La soluzione al problema, però, è altrettanto chiara: “Bisogna cambiare registro. Dobbiamo smetterla di parlare solo di fascismo e comunismo. Dobbiamo smetterla di giocare con le parole come se fossimo al bar senza mai proporre soluzioni”.

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Calenda invita dunque tutti a intervenire, smettendola con gli screzi e dandosi da fare in maniera concreta. “Dobbiamo mettere a gestire lo Stato persone che hanno solide esperienze amministrative”, prosegue il leader di Azione. Che non risparmia una stoccata ad alcuni elementi della squadra di Governo, attualmente nell’occhio del ciclone: “Possiamo permetterci di avere ministri come Azzolina, Catalfo e De Micheli che non sono riuscite a mettere a terra nulla?”. E si chiude parlando di obiettivi elettorali: “L’obiettivo di Azione e raggiungere il 10% dei consensi in modo da riuscire a essere il perno di una nuova stagione di convergenza delle forze politiche meno estremiste”.

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