Il titolare del bar di via XX settembre in data 13 maggio aveva ricevuto come cliente il ministro dell’Economia Gualtieri, il quale aveva colto l’occasione per fare un pronostico sull’arrivo degli aiuti. Ora la soddisfazione del barista: “Il ministro Gualtieri è stato di parola”.
A quanto pare, tra ritardi Inps nella cassa integrazione e problemi di gestione della fase 3 (si pensi alla scuola), qualcosa sembra invece andare per il meglio. E’ il caso del titolare del bar di via XX settembre che a Adnkronos commenta oggi un siparietto che coinvolge anche il ministro dell’Economia Gualtieri e che ha avuto luogo il 13 maggio. A ridosso dello scadere del lockdown il barista in questione aveva ricevuto come cliente il ministro Roberto Gualtieri, recatosi per un caffè in attesa dell’inizio del Cdm sul decreto Rilancio. Il bar, situato davanti al Tesoro, era anche diventato luogo d’occasione per uno scambio tra il barista e Gualtieri, durante il quale il ministro ha testato la percezione degli aiuti da parte dei potenziali beneficiari. A quel punto, è arrivata anche una previsione sugli incentivi in arrivo, attestati intorno ai 7.800 euro. A quanto pare, il pronostico di Gualtieri ha avuto realizzazione, e oggi il barista commenta: ”Le previsioni che ha fatto il ministro si sono rivelate esatte. Da quando è stato qui ho ricevuto quanto aveva promesso”, dice Valerio. Incentivi che raccolgono al loro interno diverse misure: bonus autonomi, taglio delle bollette e ristoro a fondo perduto, la Cig per i dipendenti e la cancellazione dell’Irap. Valerio può dunque dirsi soddisfatto: ”Gualtieri ha mantenuto le promesse fatte grazie a questi aiuti molti di noi hanno scongiurato lo scenario peggiore, sono stati un sollievo. Adesso lo aspetto qui per offrirgli quel famoso caffè che gli avevo promesso”.
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Intanto, Gualtieri in premessa al Piano nazionale di riforma (Pnr) di accompagnamento al Def incalza: “Non c’è tempo da perdere” per evitare “una fase di depressione economica. Le notevoli risorse che ha messo in campo l’Unione Europea devono essere utilizzate al meglio”. Insomma, elargiti i primi aiuti emergenziali è ora necessario iniziare a pensare a progetti dal respiro più ampio, in grado non solo di sostenere ma anche di rilanciare l’economia italiana. “Bisogna fornire alle famiglie e alle imprese tutto il sostegno necessario per una ripartenza sostenibile nel tempo e da un punto di vista sociale e ambientale, sospingendo gli investimenti produttivi e attuando riforme da lungo tempo attese”, aggiunge Gualtieri. Nella bozza si legge: nessun condono all’orizzonte, si lavora anzi a un incremento dei controlli contro l’evasione fiscale. Contestualmente, sul tavolo una serie di misure per l’abbassamento delle tasse e “una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta per disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli”. Poi ancora, si pensa al salario minimo garantito e a introdurre i “necessari miglioramenti” al reddito di cittadinanza.
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Sul salario minimo Gualtieri commenta: “Per rendere più dignitosa la condizione dei lavoratori con salari sotto la soglia di povertà e per aggredire i fenomeni di dumping salariale il governo proporrà, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, una graduale introduzione di un salario minimo orario collegato alla contrattazione collettiva nazionale”. Sulle migliorie da apportare al reddito di cittadinanza invece: “A distanza di un anno dalla sua introduzione si dovrà valutare l’efficienza e l’efficacia del RdC e cercare di introdurre i necessari miglioramenti. Appare chiaro che l’attuale crisi pandemica ne ha complicato la valutazione ed enfatizzerà il ruolo dello strumento come sostegno alla povertà ma in futuro dovrà essere valutato come sia stato in grado di cambiare lo status lavorativo del percettore e se il processo di reinserimento formativo sia stato efficace”.
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In primo piano, come già anticipato, anche la lotta all’evasione fiscale e la riduzione delle tasse, anche incentivando i pagamenti elettronici: “L’alleggerimento della pressione fiscale è una delle componenti più importanti del programma di Governo. Il Governo intende conseguire l’obiettivo di miglioramento della compliance fiscale anche incentivando il maggiore utilizzo dei pagamenti elettronici, non solo nell’ottica di favorire la digitalizzazione dei processi aziendali e la razionalizzazione degli adempimenti degli operatori Iva, ma anche prevedendo modalità semplificate per la fruizione di agevolazioni o incentivi fiscali. Allo stesso tempo però è stata rafforzata la promozione dell’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti”.