Dal Veneto alla Toscana, dall’Emilia Romagna al Lazio, passando per Piemonte e Friuli Venezia Giulia, i nuovi contagi che spaventano il Paese. Il virologo Fabrizio Pregliasco: “Il virus, seppur in modo limitato, continua a circolare ed è fondamentale intercettare e spegnere subito i focolai, mantenendo alta la guardia sui casi importati dall’estero”.
La situazione in Italia, a livello nazionale, resta sotto controllo. Vi è però un leggero aumento dei nuovi positivi registrati ieri, come riportato dal bollettino del Ministero della Salute, continuano a scoppiare piccoli focolai che mettono in agitazione le Regioni. Sono almeno sette, da Nord a sud. I nuovi contagi segnalati, spesso, sono legati a persone che sono state all’estero e sono rientrate nel nostro Paese. Dal Veneto alla Toscana, dall’Emilia Romagna al Lazio, passando per Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino: è questa la mappa in continuo aggiornamento dei cluster che le autorità locali sono state chiamate a identificare velocemente e a circoscrivere altrettanto rapidamente per evitare che la situazione diventasse ancora più complessa. “Quando abbiamo iniziato le aperture del 4 maggio eravamo consapevoli che avremo affrontato una stagione di convivenza con il virus. Dobbiamo essere veloci, incisivi, determinati per poter ricondurre i focolai alla normalità nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra sfida”, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza.
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A preoccupare è il focolaio scoppiato in provincia di Vicenza, in Veneto: cinque persone sono risultate positive e altre 89 sono finite in quarantena dopo che un manager della Laserjet, azienda dedita alla lavorazione delle lamiere di Pojana Maggiore, è stato contagiato nel corso di un viaggio in Serbia, da dove era tornato lo scorso 25 giugno. L’uomo, che ha partecipato a un funerale e ad una festa di compleanno quando già mostrava i sintomi dell’infezione e aveva anche rifiutato il ricovero, ora si trova in terapia intensiva e in prognosi riservata. Un comportamento, quello del manager, che ha fatto inferocire il governatore Luca Zaia, che ha annunciato: “L’ordinanza di lunedì prevederà misure più efficaci per l’isolamento fiduciario per i positivi e per i contatti stretti”.
Sempre dall’estero arriva il paziente zero del nuovo focolaio registrato a Predazzo, in Trentino: un kosovaro, di ritorno dal suo paese, ha eluso l’isolamento e ha fatto una festa per poi scoprirsi infetto. Il risultato è quello di 8 contagiati. Sale l’allerta anche in Toscana, dove tra Firenze, Arezzo e le località costiere sono stati localizzate piccole comunità di immigrati, in prevalenza peruviani e cingalesi, che si sono passati fra loro il virus all’interno di abitazioni sovraffollate, per un totale di 18 casi positivi. In Emilia-Romagna, dopo lo scoppio del focolaio nel magazzino di Bartolini, oggi Brt, in zona Roveri a Bologna, sono stati confermati 117 positivi e 2 ricoverati.
Il problema del settore logistica si sta espandendo secondo i sindacati, che hanno anche richiesto un incontro urgente al governo. In Piemonte sono stati individuati 13 contagi in Val d’Ossola, collegabili a personale frontaliero, mentre si sta spegnendo il focolaio di Mondragone, in Campania. Anche il Lazio è stato costretto a far fronte a diversi focolai dalla ripartenza a oggi: esaurito quello più grave, partito dall’istituto di ricovero e cura San Raffaele Pisana, che ha portato a oltre 120 casi e 5 decessi, preoccupa ora un piccolo focolaio in zona Casilino, dove è bastata una cena di classe per far scattare l’allarme: due fratellini con i sintomi del Covid-19 si sono presentati al Bambin Gesù, dove sono risultati positivi. Sono scattati controlli a tappeto, che per ora non hanno trovato altre criticità. Infine, anche in Friuli Venezia Giulia, nello specifico a Trieste, sono state riscontrate 8 positività collegate a un ufficio di pratiche import-export che lavora con i Paesi della ex Jugoslavia.
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“I numeri e la notizia di tanti piccoli focolai in Italia preoccupano un po’, ma si tratta di una situazione di grande attenzione, non di pericolo. E non abbiamo a che fare con una seconda ondata. Il fatto è che il virus, seppur in modo limitato, continua a circolare ed è fondamentale intercettare e spegnere subito i focolai, mantenendo alta la guardia sui casi importati dall’estero”, il commento all’AdnKronos di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, sui nuovi cluster in Italia. Ha poi aggiunto che per questo motivo, è importante “migliorare la nostra capacità di tracciamento e mantenere alta l’attenzione, senza però esagerare con gli allarmi”. Niente, dunque, che non fosse stato già messo in conto: “I focolai e i casi importati – ha concluso – in questa fase sono attesi. Dobbiamo tener presente che il virus c’è ancora e mantenere le distanze. Poi, certo, vedere comportamenti irresponsabili come quello di Vicenza, il cui protagonista ha fatto male a se stesso e anche agli altri, non fa piacere”.
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