Coronavirus, focolai in macelli e salumifici a Mantova: 68 positivi. Negli ultimi giorni ben cinque attività produttive sono finite nella morsa del covid, con un numero crescente di tamponi risultati positivi
Focolai di coronavirus continuano ad attanagliare il Mantovano. L’ultimo ha riguardato un salumificio di Viadana, portando a cinque il numero delle attività produttive coinvolte in cui si è sviluppato il contagio (considerando anche una nella vicina Dosolo), tra macelli e salumifici. I dipendenti positivi sono dunque sessantotto, con un incremento nelle ultime ore dovuto all’alto numero di tamponi effettuati.
L’ultima segnalazione dell’Ats Valpadana arriva dal salumificio Fratelli Montagnini di Viadana, dove ieri le squadre Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) sono intervenute per sottoporre a tampone 26 dipendenti, dopo che uno di loro era stato ricoverato in ospedale con febbre alta. L’esito dello screening ha consentito di scoprire 5 positivi, tra cui 3 dipendenti di una cooperativa che lavorano nel salumificio.
L’Ats ha predisposto ieri la chiusura del macello e oggi è attesa la sanificazione. Salgono a 68 i lavoratori (non tutti residenti nel Mantovano), perlopiù asintomatici o paucisintomatici, risultati contagiati nei 5 macelli tra Viadana e Dosolo, di cui due ricoverati in ospedale, in condizioni che non sarebbero gravi.
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Un caso analogo a quello tedesco
I sessantotto positivi riscontrati nel Mantovano hanno fatto ritornare alla mente il caso tedesco delle scorse settimane. Anche in quella circostanza, ci fu una escalation di casi in un mattatoio, seppur con numeri molto più consistenti. L’opera di sanificazione – e il moderato allarme scattato – serviranno a scongiurare un ulteriore incremento. L’Ats ha predisposto la chiusura del macello proprio per ridurre il rischio. In tutta Italia c’è la massima allerta per l’isolamento dei pazienti infetti.