In Catalogna 30 piccoli Paesi sono stati messi in quarantena. Dopo le ore 16, divieto di circolazione tranne per coloro che devono spostarsi per lavoro
Il Coronavirus ha raggiunto nel mondo gli undici milioni di casi e 523.777 morti e in Spagna, la Catalogna, ha messo in quarantena 200 mila persone. La Generalitat catalana ha optato per mettere in quarantena nelle loro case 38 piccoli comuni nella provincia di Segrià, per un totale di 209.000 persone. Attualmente i focolai attivi sono nove. Sarà concesso di entrare ai residenti alle ore 16 e poi sarà vietata la circolazione, fatta eccezione per coloro che devono spostarsi per motivi lavorativi.
Dopo mesi di lockdown invece, a Barcellona, riapre la cattedrale della Sagrada Familia per accogliere 2.000 operatori della sanità e dell’assistenza sociale e delle forze dell’ordine, su invito: questa sarà la prima fase alla quale seguirà l’apertura ai residenti e successivamente al turismo.
La prima apertura che avverrà in questi giorni è dedicata a coloro che in periodo di emergenza hanno lavorato per aiutare la cittadinanza. Nei mesi di luglio e agosto è prevista invece l’apertura per piccoli gruppi di residenti e le prenotazioni online già contano 37mila biglietti venduti in cinque ore. Per quanto riguarda le visite per i turisti, nazionali e internazionali, la riapertura dipenderà dall’andamento della situazione della pandemia nel resto del mondo.
I casi in Spagna
Nelle ultime 24 ore la Spagna ha registrato 17 decessi con il bilancio giornaliero più alto dal 19 giugno. Da domani il Paese riaprirà le frontiere ai viaggiatori da 12 altri Paesi al di fuori dell’Unione Europea, poiché ai Paesi dell’Ue e ai residenti della zona Schengen aveva già aperto i confini il 21 giugno. Il ministro sella Salute ha dichiarato di aver rafforzato la sua presenza negli aeroporti per controllare i viaggiatori in arrivo, con oltre 650 dipendenti in aggiunta ai 600 già attivi.
