Il noto giornalista Nicola Porro nella sua Zuppa di Porro ha commentato le reazioni dell’opinione pubblica in merito alle registrazioni del magistrato Amedeo Franco su Berlusconi.
Nicola Porro contro Repubblica
Nel corso della Zuppa di Porro, il noto giornalista ha parlato delle reazioni dell’opinione pubblica in merito alla vicenda Berlusconi, condannato nel 2013 per frode fiscale. A sette anni di distanza da quella vicenda sono uscite fuori delle registrazioni con protagonista il magistrato Franco, che in una registrazione audio parla di “plotone d’esecuzione”. Ma non solo, dalla registrazione si sente: “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà, a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… l’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto“.
Ebbene, Porro decide di soffermarsi in particolar modo su La Repubblica e a tal proposito ha affermato: “È stata il vero partito che ha condannato Berlusconi dal punto di vista mediatico, ma in prima pagina ha trovato lo spazio per il Cirque du Soleil in bancarotta ma non ha dedicato neanche una riga al fatto che un magistrato ha detto che la sentenza Mediaset è stata un plotone d’esecuzione. Eppure è un giornale di politica…”.
Il giornalista contro Travaglio
Il giornalista si scaglia anche contro Marco Travoglio, da lui definito portavoce di Conte: “Marco Travaglio e i suoi sgherretti se la prendono con il giudice Amedeo Franco e lo definiscono il ‘morto che parla’. Ma Ciancimino ve lo ricordate?”. Per poi aggiungere: “Ci avete fatto due p***e così, voi avete costruito questa gigantesca narrativa su pentiti, morti e figli dei morti e ora che c’è un audio di un magistrato voi lo distruggete”.
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Ma non solo, Porro se la prende anche con la rivista di magistratura democratica: “Dice che questa vicenda è nata perché Franco era stato accusato per corruzione, ma dimentica che l’accusa è del 2017 mentre la registrazione è del 2014, quindi le due cose non c’entrano nulla. In questo paese è l’unica cosa che devi sperare è di non finire nelle grinfie di questi soggetti”.
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