E’ una donna dal passato difficile e doloroso Georgette Polizzi che ha deciso di raccontare i suoi drammi, le sue cadute e le sue rinascite in un bel libro autobiografico. Brava stilista, ha raggiunto la fama nel 2016 quando ha partecipato nel 2016 con il fidanzato, ora suo marito, a Temptation Island. Attivissima sui Social, lancia ora una forte provocazione…
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Georgette Polizzi deve la fama a Temptation Island, ma non lei interessa fare TV
Deve indubbiamente la fama alla sua partecipazione nel 2016 a Temptation Island, ove ha partecipato in coppia con l’allora fidanzato Davide Tresse, che ha sposato due anni dopo. Al riguardo ha lei stessa dichiarato:” E’ stata una parentesi che mi ha dato la possibilità di farmi conoscere. Di questo devo ringraziare quel programma, ma fare televisione non è una cosa a cui penso!”.
Inoltre a Leggo ha confessato di possedere fin da quando era bambina, un sogno, che ora è riuscita a concretizzare, ovvero un’ azienda ove realizza abiti e accessori moda con dei dipendenti. E ciò la rende molto felice e soddisfatta.
Tuttavia lei da tempo combatte contro una grave malattia,la sclerosi multipla… “Ho capito che bisogna amare la vita e non buttarsi giù. Io da un giorno all’altro mi sono ritrovata paralizzata. Ma con grande impegno e forza di volontà ho ripreso a camminare in 4 mesi!”. Ovviamente a darle coraggio è stato anche il compagno e da tempo marito Davide. Ma oltre a ciò lei, da ragazzina, come ha raccontato in alcune interviste e ospitate televisive, tra cui ricordiamo La Vita In Diretta, intervistata da Lorella Cuccarini, delle violenze domestiche che subiva da parte di una persona a lei molto cara…
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Oggi racconta il suo passato doloroso in un libro autobiografico
Violenze che lei ora ha raccontato in un libro completamente autobiografico. A picchiarla fin da quando era piccolissima era la madre. Ma allora a causa dell’età lei non aveva intuito che fosse malata. E solo quando a 15 anni è finita in ospedale per via delle botte, che i servizi sociali l’hanno allontanata dalla genitrice e affidata a una Casa Famiglia. Tuttavia ha anche dovuto subire violenze da parte di compagni di scuola che la trattavano male per via del colore della sua pelle. Una pelle piena di lividi che però, a causa della sua tonalità, nascondeva le botte che lei però non ha mai dimenticato, tant’è che ha intitolato il suo libro “I lividi non hanno colore”.
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Grintosa più che mai lancia una denuncia sociale su Instagram
Ma la donna, oltre a essere diventata una brava stilista e un’influencer di tutto rispetto, è anche spessissimo al centro dell’attenzione mediatica e pertanto, purtroppo, anche soggetta a offese, curiosità, persino morbose, e critiche. E ora ha voluto pubblicamente rispondere ad alcune di esse, con un messaggio davvero provocatorio e assai incisivo: “DENUNCIA SOCIALE!!
Posto questa foto oggi per protesta!
Perché io sono sempre quella dei messaggi forti e che restano impressi.
Pubblicando la maggior parte della mia vita sui social, sono abituata a ricevere offese, complimenti, consigli non richiesti e opinioni imposte.
Spesso però, chi si nasconde dietro ad un messaggio si dimentica che dall’ altra parte c’è una persona normale, con i suoi problemi, i suoi pensieri, le sue scelte, il suo carattere e la sua salute.
Quasi ogni giorno ricevo messaggi come “sei incinta?”, “Perché non fai un figlio?”, “a quando un bambino?”, “non è ora di avere un figlio?!”, “perché non adottate?!”.
Io dico BASTA. Basta con queste domande scomode, che spesso infieriscono con una situazione già delicata di per sé!! Basta con le solite insinuazioni, con i pareri non richiesti e con domande sfacciate, a volte non so con che coraggio riusciate a farle!
Ogni volta vi rispondo per educazione che per me è un discorso difficile e voi ve ne uscite con un “adottalo no!”, come se fosse un “perché la pasta non la fai al pomodoro invece che al pesto?!”.
Soffro di una malattia neurodegenerativa e l’adozione è impossibile.
Oggi parlo a nome di tante donne stanche di questa superficialità, dal canto mio ho anche scritto un libro raccontando questa parentesi dolorosa. Leggetelo e capirete tutto, si chiama I Lividi Non Hanno Colore.”