Di Maio vs Di Stefano: è l’ultima frontiera dello incomprensioni tra grillini. Ostruzionismo da parte dello Stato egiziano per accertare la verità sulla morte di Giulio Regeni, barbaramente assassinato nel 2016.
“Non credo che il ritiro dell’ambasciatore sia una soluzione, non l’ho mai creduto per un semplice motivo: l’ambasciatore è sostanzialmente il rappresentante del suo Paese in un altro Paese. Se si toglie l’ambasciatore di fatto si finisce di dialogare, ma a noi interessa dialogare perché dobbiamo avere la verità su Regeni”.
Con queste precise affermazioni, rilasciate ai microfoni di Radio 24 e difficilmente passibili di essere equivocate, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, commenta le intenzioni della Farnesina su un possibile richiamo dell’ambasciatore italiano in Egitto a causa delle lentezze dell’inchiesta egiziana sulle torture che avrebbe subìto il giovane ricercatore italiano prima della sua morte.
Dichiarazioni che cozzano con le intenzioni del capo della Farnesina, Luigi Di Maio, che lamenta “la mancanza di collaborazione da parte delle autorità giudiziarie egiziane alle richieste della Procura italiana”. E questo, continua, “rappresenta un grave impedimento al raggiungimento della verità”.
“Le pressioni si fanno in mille modi, non si fanno certamente togliendo l’ambasciatore”, ha proseguito Di Stefano. “Ha un senso l’ambasciatore in un Paese, non è una pedina di ricatto”. Per il presidente della Camera Roberto Fico “l’Egitto ha dato un vero e proprio cazzotto in faccia all’Italia, a tutti gli italiani, al nostro Stato. L’incontro fra le procure è andato malissimo. Bisogna dare una risposta risoluta e veloce”, ha dichiarato in un’intervista al Tg1.
Mentre Giuseppe Conte, sostiene di “non essere aggiornato sullo scontro tra le due Procure”. “Ovviamente da un incontro non è che ne deriva automaticamente un riposizionamento dell’Italia, è una questione che seguiamo con la massima attenzione, non rimaniamo affatto indifferenti, ora acquisirò anche maggiori informazioni”, conclude il Premier.