Nel rione La Parata di Arezzo la Asl ha dato inizio a un’attività di vigilanza veterinaria sui pipistrelli. La misura è scattata a seguito del morso di un gatto ai danni della sua padrona, poi risultato positivo al Lyssavirus. Il virus in questione, simile alla rabbia, è stato riscontrato solo una volta su un felino, nel 2002.
Nel rione La Parata, ad Arezzo, scatta l’allerta: una donna è stata morsa dal suo gatto, poi risultato positivo al Lyssavirus, un virus simile alla rabbia. Il vero problema riguarda la particolarità del virus, riscontrato su un felino una volta volta, in tutto il mondo: nel 2002. Proprio per questo l’intera area è stata messa sotto sorveglianza veterinaria dalla Asl, anche perché la casa del gatto infetto sarebbe adiacente a un corso d’acqua, il torrente Castro, per un tratto ricco di colonie di pipistrelli. Così, è scattata la sorveglianza sui pipistrelli della zona, seguendo l’ipotesi che proprio uno di questi abbia trasmesso il Lyssavirus al gatto. I ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, infatti, hanno già dato il via allo screening sui pipistrelli presenti in una colonia in città. Poi il controllo anche su animali e persone che hanno avuto contatti con il gatto in questione. Il dipartimento igiene pubblica dell’Asl Toscana sud est di Arezzo ha sottoposto esami ai tre familiari e al veterinario in questione. Gli altri animali domestici della proprietaria sono stati trasferiti.
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Ma oltre alle indagini sui pipistrelli e su coloro che sono entrati in contatto col gatto, arriva oggi anche il controllo sui felini, attraverso una nuova ordinanza del sindaco Alessandro Ghinelli, il quale ha spiegato: “Il caso del gattino colpito da Lyssavirus sicuramente ci preoccupa. Riteniamo pertanto necessario mettere in atto tutti gli accorgimenti finalizzati al controllo anche di questi felini domestici e tutte le cautele possibili per fare in modo di non avere contatti diretti con animali che potenzialmente potrebbero essere infetti da questo pericolosissimo virus. Si tratta di provvedimenti di prevenzione necessari, finalizzati alla salvaguardia e tutela della salute pubblica“. Durante la conferenza stampa, presenti a spiegare l’esigenza dell’ordinanza anche il dottor Giorgio Briganti, Direttore Area Funzionale Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Asl Toscana sud-est, il dottor Fabio Parca, Responsabile Unità Funzionale Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare zona Aretina Valtiberina Casentino, l’ingegner Giovanni Baldini Direttore Servizio Ambiente del Comune di Arezzo. Il provvedimento ha decorrenza immediata e resterà in vigore fino al 27 agosto. Al suo interno, prescrizioni specifiche sul controllo dei felini. Stando a quanto predisposto, spetterà ai responsabili delle colonie feline censite segnalare qualsiasi sintomo sospetto all’Unità Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria della AUSL Toscana sud est.
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Tra i sintomi da tenere sotto controllo: cambiamenti di indole, tendenza a mordere, paralisi, impossibilità alla deglutizione. In aggiunta a questo, tutte le colonie censite nel territorio del Comune di Arezzo devono sottoposte a vigilanza sanitaria rafforzata da parte del personale veterinario della stessa Unità Funzionale. Predisposta anche la sospensione di tutti gli interventi di cattura e sterilizzazione di gatti appartenenti a colonie presenti nel comune di Arezzo. Poi il controllo su tutti gli animali con sintomatologia sospetta che hanno morso qualcuno di recente, e molto altro. L’ordinanza segue, così, le misure di prevenzione che avevano già vietato l’accesso al tombamento del torrente Castro. Il direttore Servizio Ambiente del Comune, Giovanni Baldini, ha infatti specificato l’importanza della manovra: “All’ingresso del tombamento sono presenti pipistrelli così come lo sono in tutto il tratto del tombamento stesso. Questa è una condizione naturale che adesso è degna di attenzione da approfondimenti scientifici”.