Le parole di Eddie Wilson, amministratore delegato di Ryanair, in un’intervista al Corriere della Sera. Ha così commentato la decisione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile di vietare l’uso delle cappelliere degli aerei, obbligando l’imbarco anche dei bagagli a mano.
“Il divieto del bagaglio a mano è folle ed espone i passeggeri a un maggiore rischio di contagio“. Queste le parole di Eddie Wilson, l’amministratore delegato di Ryanair, in un’intervista al Corriere della Sera che ha commentato la decisione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile di vietare l’uso delle cappelliere degli aerei, obbligando così l’imbarco anche dei bagagli a mano. “Rispettiamo la decisione, ma sembra una norma pensata da persone che non sanno come funziona il trasporto aereo”, ha poi aggiunto l’ad della compagnia aerea low cost irlandese: ”Al netto del disagio – ha spiegato Wilson – questo divieto aumenta le occasioni di assembramento. In primo luogo le persone sono costrette a fare le code ai banchi del check-in per depositare i bagagli e questo avviene in aree dell’aeroporto con spazi che non consentono di rispettare la distanza sociale. È meno rischioso l’imbarco seguendo un ordine sequenziale sulla base della posizione del sedile”. Inoltre, ha proseguito, “la loro valigia viene toccata da altre persone che si occupano di metterla in stiva, quindi di scaricarla e depositarla sul nastro di consegna. Nastro che diventa altra occasione di assembramento a destinazione”.
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“Servono regole comuni in Europa. Secondo l’Easa – ha aggiunto Wilson – le persone possono tornare a volare se ci sono regole uguali in tutti i Paesi, non capisco perché l’Enac sia andata in un’altra direzione. Qualcuno mi spiega perché l’Italia è l’unico Paese del continente ad avere questa regola così restrittiva?”, e prosegue toccando il nodo Alitalia: ”Non abbiamo problemi con Alitalia, ma è un buco nero che ha già inghiottito 12 miliardi e che deve competere in modo onesto”, motivo per cui sulla nazionalizzazione “faremo sicuramente ricorso alla Ue“.
Il mercato italiano, ha spiegato Wilson, “rischia di essere problematico a causa dei 3 miliardi stanziati per rilanciare Alitalia: soldi che il governo vorrebbe prendere dalle altre compagnie alzando l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco e che finirebbero per far aumentare il costo dei biglietti”. Quanto agli incentivi degli aeroporti alla compagnia low cost, questione sulla quale Alitalia accusa Ryanair, Wilson non ha usato mezzi termini: “Perché non partecipano anche loro a schemi di agevolazione? Perché hanno costi operativi così alti che non riuscirebbero a essere competitivi con le nostre tariffe. Alitalia ha aerei sbagliati, frequenze sbagliate e modello di business sbagliato”.
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