Un uomo proveniente dal Bangladesh è risultato positivo al test per il coronavirus. Era atterrato a Roma lo scorso 26 giugno con i suoi due figli, anche essi positivi.
Secondo le informazioni raccolte, l’uomo è rientrato in Italia, con i suoi due figli, con un volo proveniente da Dacca, atterrato poi nella capitale, dove ha manifestato i sintomi. I due bambini sono ora ricoverati all’ospedale Bambino Gesù di Roma. A rendere nota la notizia è stato l’assessorato regionale alla sanità durante gli aggiornamenti di giovedì 2 luglio. È in corso un’indagine epidemiologica e di tracciamento, per identificare gli spostamenti dell’uomo affinché la diffusione del virus venga arginata.
Nella zona di Casilina, Roma, sono stati già chiusi e messi sotto sequestro, per un approfondimento delle indagini, un centro estivo e un ristorante. Un vero e proprio incubo che ha richiamato una trentina di persone, tra genitori e figli, a sottoporsi ai test per la ricerca del covid. L’assessore regionale della Sanità, D’Amato, preoccupato, ha commentato così la vicenda: “Avverto un calo di tensione, non bisogna abbassare la guardia. È necessario continuare a rispettare il distanziamento sociale ed evitare occasioni potenzialmente a rischio come ad esempio feste o compleanno, dove possono crearsi assembramenti pericolosi”.
Sulla pagina facebook Salute Lazio , invece, D’Amato riporta i dati che oggi si registrano nella regione. In tutto sono 11 casi positivi e zero decessi, 6 solo nella capitale. Purtroppo la preoccupazione è la ripresa dei contagi. Nello specifico i fari si sono spostati a Fiumicino, dove il 29 giugno si registravano 13 persone positive. Nel periodo preso in esame, l’indice di contagio Rt era sopra la soglia dell’1, quella di allerta.
Il sindaco di Fiumicino, suggerisce, durante un’intervista che per continuare a vivere serenamente, bisogna rispettare le regole. Avere particolare attenzione e cura nell’osservare le prescrizioni previste limiterà il più possibile il contagio. E questo riguarda tutte le regioni.