E’ ufficiale: la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento al decreto Rilancio che prevede uno sconto fino al 20% delle aliquote e tariffe delle entrate tributarie e patrimoniali, come ad esempio l’Imu. Questo, però, avverrà a condizione che il pagamento avvenga attraverso la domiciliazione bancaria, vale a dire l’addebito direttamente sul conto corrente. Il tutto avverrà a discrezione degli enti territoriali: spetterà a loro decidere di introdurlo con “propria delibera”. L’emendamento, dal nome “premio a chi paga”, ha come prima firma il leghista Massimo Garavaglia. Il provvedimento lascerebbe agli enti territoriali, dunque, la decisione di applicare lo sconto o meno. L’idea sarebbe quindi di tracciare il più possibile, fornendo incentivi in caso di transazioni elettroniche. Al Question Time, infatti, Giuseppe Conte ha paventato l’ipotesi di uno sgravio Iva in caso di utilizzo di moneta elettronica. Il premier avrebbe infatti affermato: “L’ipotesi, su cui si può anche ragionevolmente lavorare, a mio avviso è quella di mettere insieme due istanze, dando una scossa ai consumi attraverso un possibile sgravio dell’Iva per chi ricorre alla moneta elettronica. In sostanza, si potrebbe delineare un meccanismo incentivante che combina l’esigenza di rilanciare, sì, la domanda, ma insieme anche di modernizzare il Paese e di incentivare i pagamenti digitali e, quindi, anche quella prospettiva per cui tutti paghino le tasse, perché tutti possano pagare meno”.
Tra le altre modifiche approvate durante la seduta di mercoledì, anche l’emendamento di Maurizio Lupi, riguardante carte d’identità e altri documenti di riconoscimento in scadenza o già scaduti. Per entrambi, infatti, la validità è stata estesa fino alla fine dell’anno. Un allungamento dei tempi che, dunque, supera il limite già imposto nel Cura Italia, che aveva già stabilito una proroga della validità fino al 31 agosto per i documenti di riconoscimento scaduti dal 31 gennaio. Inoltre, tra le altre modifiche, sono stati previsti 4 milioni in più per il Fondo di solidarietà per vittime di estorsione e usura, proposta a prima firma Walter Verini (Pd). L’idea è di “incrementare le risorse destinate agli imprenditori colpiti dall’epidemia Covid-19 e vittime di racket“. Poi ancora Lucia Annibali (Iv), che propone uno stanziamento di 3 milioni per donne vittime di violenza. Giusy Versace di Fi, invece, ha proposto altri 5 milioni di euro all’anno da destinare all’erogazione ausili, ortesi e protesi a tecnologia avanzata, destinati a persone con disabilità fisiche. Insomma, diverse le proposte sul tavolo, che al momento sembrano puntare alla lotta all’evasione e all’estensione di maggiori sussidi per le fasce più colpite.