Dopo l’incontro con il segretario Pd, il premier assicura:” La maggioranza è compatta”. Per quanto riguarda il Mes però, la decisione è rinviata.
“L’Italia ce la farà da sola”, questo l’appunto del Presidente del Consiglio in risposta al premier olandese Mark Rutte che sul settimanale 7 aveva augurato all’Italia di poter gestire meglio, la prossima volta, la situazione emergenziale e la conseguente crisi economica. Intanto Conte scaccia le voci sui possibili voti anticipati e assicura che il governo è compatto e sta lavorando bene. Nota di merito a Forza Italia di Berlusconi che sottolinea essere “il partito di opposizione che si sta distinguendo per un atteggiamento più costruttivo e responsabile». Dopo l’incontro con il leader del Pd, durato circa un’ora, sembra che una qualche intesa sia stata trovata. «Piena convergenza sul dl semplificazioni da portare presto in Cdm. La pensiamo allo stesso modo: bisogna correre», queste le parole di Zingaretti dopo aver discusso a lungo con il presidente.
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Non trovare un punto in comune, dopo il progetto disegnato per il nuovo governo a tinte giallorosse sarebbe una sconfitta anche per il presidente che ci tiene a sottolineare:” «Sarebbe una sconfitta per tutti, anche per me, se non si trova un modo per fare un passo avanti. Basterebbe mettere da parte le singole premure». Adesso però l’Italia deve ripartire, deve correre e il processo di ripresa è ancora lungo e delicato su molti fronti. I tempi sono stretti ma per ogni punto stilato per la ripartenza si troverà un punto di incontro per rimettere in moto la macchina. Grossi dubbi ancora sul Mes, il fondo da 36 miliardi che divide i 5 Stelle e che porta ad ipotizzare nuove maggioranze all’interno del Parlamento. La decisione sul piano è rinviata, ha affermato Conte, almeno fino a quando “non avremo completato il negoziato europeo”. Si prende tempo quindi, ma tra il dl semplificazioni di questi giorni e il nuovo piano per la scuola, i dubbi sono tanti e non sarà facile riuscire ad accordarsi su tutti i fronti, soprattutto ora che l’Europa attende una risposta.