Usa, da luglio via libera alla pena di morte a livello federale

L’amministrazione Trump ha dato il via libera alle esecuzioni capitali a livello federale, dopo una sospensione lunga 17 anni. Le prime esecuzioni verranno effettuate già nel mese di luglio.

usa - corte suprema riprende pena di morte
pena di morte Usa foto via The New York Times

La Corte Suprema ha dato il via libera all’amministrazione Trump, che ha scelto di ripristinare la pena di morte a livello federale. Sulla base delle procedure annunciate lo scorso anno dal Dipartimento di giustizia, si apre dunque la strada alle esecuzioni di quattro uomini che verranno effettuate nei prossimi mesi, dopo un gap durato 17 anni – con il congelamento dell’amministrazione Bush nel 2003.

I legali dei detenuti avevano presentato ricorso in merito alla sentenza, ma i giudici costituzionali hanno deciso di non intervenire. Tuttavia, la decisione dell’Alta Corte è stata duramente contrastata, dato che due dei giudici liberali (ovvero Ruth Ginsburg e Sonia Sotomayor) hanno già dichiarato di volersi occupare del caso e di essere intenzionati a presentare ricorso contro i nuovi protocolli federali proposti dal Dipartimento di giustizia.

Al momento, comunque, le prime tre esecuzioni sono state programmate per il mese di luglio, e verranno effettuate attraverso una nuova procedura basata sull’iniezione letale di un singolo farmaco – il pentobarbital. In seguito, la quarta e ultima esecuzione programmata è prevista per il mese di agosto. I detenuti sono tutti e quattro condannati per omicidio di minori.

usa pena di morte
pena di morte negli Usa foto via CNN

Prima esecuzione il 13 luglio 

Secondo quanto riportano le fonti locali, la prima esecuzione sarà quella di Daniel Lewis Lee, disposta per il 13 luglio. L’uomo è stato condannato alla pena di morte per aver ucciso una famiglia di tre persone, tra cui una bambina di 8 anni. “Dopo aver rapinato e sparato alle vittime con una pistola stordente, Lee ha avvolto la testa delle vittime con sacchetti di plastica, sigillati con del nastro adesivo, e ha legato ad ognuna di esse delle pietre. Poi le ha gettate nel fiume dell’Illinois Bayou”, ha spiegato l’accusa.

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Ruth Friedman, avvocato difensore di Lee, ha tuttavia affermato che il governo ha usato “scienza spazzatura e prove false” per ottenere la sua condanna e le sentenza alla pena di morte. “In quello che potrebbe essere un evento senza precedenti in un caso capitale”, ha spiegato il legale in una nota, “il giudice del processo, il procuratore capo e la famiglia delle vittime si oppongono tutti all’esecuzione di Danny Lee e credono che l’ergastolo sia invece più appropriato“.

Al momento, negli Stati Uniti sarebbero più di 60 i detenuti finiti nel braccio della morte nelle varie carceri federali.

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