“L’Italia non dimentichi il settore crocieristico e dei trasporti. Ai porti serve un rinforzo nel coordinamento a livello nazionale”.
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, in un’intervista al Secolo XIX, fa i conti con la crisi delle infrastrutture liguri e dei trasporti nazionali, e propone soluzioni concrete per valorizzare l’economia del mare che rappresenta oltre il 13% del Pil nazionale.
“Bisogna porre maggiore attenzione alla filiera marittimo-portuale. Un pezzo importante del Pil ligure deriva dai trasporti, settore per cui abbiamo previsto perdite fino a 28 miliardi“. E’ incredibile come un Paese come l’Italia, circondato dal mare, se ne sia sostanzialmente dimenticato”.
Cosa serve dunque? Un modello basato sulla nomina di Commissari straordinari con reali poteri decisionali rispetto alla normativa nazionale, ma anche una maggiore semplificazione delle procedure e del Codice degli appalti, commenta Sangalli.
“L’esperienza della ricostruzione del Ponte Morandi dovrebbe fare da apripista ed essere replicata su alcuni progetti fermi per problemi burocratici, come la Gronda di Genova o l’Alta velocità Messina-Catania-Palermo”, solo per citarne alcuni.
Per le crociere è necessario varare rapidamente un protocollo che permetta la ripartenza in sicurezza di questa eccellenza nazionale. Nel settore crocieristico mancheranno all’appello più di 10 milioni di passeggeri con 120 mila occupati a rischio. Tra Maggio e Luglio nei porti è previsto il crollo di circa la metà delle movimentazioni e dei container.
Nel periodo più difficile del lockdown, prosegue Sangalli, l’Italia non si è fermata anche e soprattutto grazie ai trasporti e alla logistica, che hanno dimostrato di svolgere un ruolo essenziale e strategico per l’economia, garantendo la tenuta economica e sociale del Paese.