Secondo gli ultimi sviluppi in merito al caso dell’omicidio dei Murazzi, per Said Mechaquat – il killer di Stefano Leo – i pm hanno chiesto la condanna al massimo della pena.
Trent’anni di carcere per Said Mechaquat: questa è la richiesta di condanna avanzata stamattina al gup Irene Gallesio dai pubblici ministeri Ciro Santoriello ed Enzo Bucarelli nei confronti dell’assassino di Stefano Leo. Si tratta del massimo della pena per un imputato che ha scelto il rito abbreviato, e la richiesta è stata formulata proprio questa mattina, martedì 30 giugno.
Il dito è puntato contro il marocchino Said Mechaquat, il 28enne finito in carcere già da più di un anno poiché reo-confesso dell’omicidio di Stefano Leo, il 33enne ucciso in lungo Po Antonelli (Torino) lo scorso 23 Febbraio 2019.
Leo è morto a seguito di profonde ferite alla gola, provocate da un coltello che lo stesso Mechaquat aveva nascosto così da far perdere le sue tracce. Il marocchino, però, si era poi costituito volontariamente presso una caserma dei carabinieri, nel pomeriggio del 31 marzo dello stesso anno. Ammettendo dunque le sue colpe e le sue responsabilità, aveva confessato alle autorità anche il movente di un simile gesto, raccontando agli inquirenti di aver ucciso Stefano perché non sopportava di vederlo così felice – perché “era troppo felice”.
La condanna per il 28enne, che viene invocata dal pm, si basa sulla perizia disposta dal gup Irene Gallesio al professor Franco Freilone, psichiatra forense, e per la quale il killer di Stefano Leo non soffrirebbe di un vizio di mente. A spiegarlo sono anche le 123 pagine di documenti ufficiali, il cui contenuto – secondo quanto si apprende – sarebbe stato divulgato per le penne de La Stampa dallo stesso Freilone in persona.
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“Non esistono elementi psicopatologici significativi per porre diagnosi di disturbo mentale psicotico o schizofrenico di rilevanza forense”, avrebbe raccontato dunque il professore. E avrebbe poi aggiunto: Nei confronti del fatto (dell’omicidio) non vi è mai un’espressione di pentimento. “Non solo non vi è rimorso ma Said sembra disinteressato e indifferente alla gravità dello stesso”.
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La sentenza sul delitto dei Murazzi, che venne ribattezzato in questo modo dai media dell’epoca, è al momento prevista per la giornata di domani, in mattinata. Tuttavia, non è da escludere che l’esito possa arrivare anche nella serata di oggi.
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