“Una riforma del sistema d’accoglienza orientata a garantire ordine ed integrazione, attraverso un sistema capillare e diffuso sui territori”, Così arriva il sì del M5S alla riscrittura dei nuovi decreti sicurezza.
Un documento di tre pagine che mette nero su bianco il sì ufficiale del M5S al nuovo modello d’integrazione. Ma non solo. Ci sarà un Sì al ritorno agli Sprar, sì all’ampliamento dei casi di protezione speciale, sì anche all’accorciamento dei tempi di detenzione dei migranti destinati al rimpatrio, e sì anche alle tutele sui minori non accompagnati. Ci sarà una risposta affermativa anche sulla partecipazione dei richiedenti asilo e sui corsi di formazione. Riprenderanno le attività di utilità sociale destinate ai migranti e il sì del movimento sarò anche per alcuni paletti sulla revoca della cittadinanza. Un avvicinamento alle misure proposte dal Pd, Leu e Iv che lascia un punto interrogativo solo sui tempi di attuazione delle modifiche. Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, e Vittoria Baldino, capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali alla Camera affermano che non c’è l’intenzione di perdere tempo ma che probabilmente la riscrittura dei decreti slitterà a settembre. Il governo è troppo impegnato e il rischio potrebbe essere quello di fare le cose fatte male.
L’accordo quindi sembra essere stato trovato e le proposte verranno discusse dalla ministra dell’Interno Lamorgese alla vigilia del terzo appuntamento del tavolo fissato per oggi al Viminale. Il punto di scontro quindi sembra essere soltanto sui tempi a questo punto: mentre Pd, Leu e Iv vorrebbero portare in Consiglio dei ministri il nuovo testo prima delle ferie, il M5S chiede un rinvio per motivi tecnici, causa dell’ingorgo di lavoro in Parlamento. In ogni caso la decisione sarà tecnica. Non si potrà fare un decreto che potrebbe non trasformarsi in legge nei tempi previsti. Intanto la priorità sarebbe arrivare a stilare un testo condiviso da entrambe le forze politiche e poi prendere la decisione finale sulle tempistiche.
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“La revisione dei decreti sicurezza non dovrà essere un’operazione di cancellazione del passato, ma dovrà essere utile per costruire un sistema migliore per il futuro, per governare un fenomeno che rimane globale e su cui serve una forte risposta europea”, affermano Brescia e Baldino sui decreti. Si dovrà sottolineare l’importanza di attuare una vera integrazione con il ripristino delle attività per i richiedenti asilo; insomma un passo inverso rispetto a quello messo in atto dai decreti Salvini.
La discussione interesserà anche La riforma dello Sprar che deve “andare oltre una mera operazione di ripristino”. Il M5S è deciso ad impegnarsi anche sulla questione del numero massimo di ospiti nei centri accoglienza. Per questo, i grandi centri non potranno contenere più di 100 posti. Via libera invece ai corsi di italiano e alla formazione professionale oppure all’impiego di attività socialmente utili. L’inserimento dovrà avvenire in tutti gli ambiti altrimenti il rischio sarà quello di accogliere ma non integrare.
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