Il premier ha respinto l’assalto del Partito Democratico, che spinge per ottenere il Fondo Salva-Stati. Conte ha rimandato ogni discussione a settembre, la sua priorità è mettere le mani sul Recovery Fund.
Giuseppe Conte sembra aver deciso da che parte stare, nel bivio che poteva condurlo più vicino al Movimento 5 Stelle piuttosto che al Partito Democratico. Il presidente del Consiglio ha deciso di stare dalla parte dei pentastellati, in quello che è un vero e proprio duello all’interno della maggioranza di Governo. Il tema centrale continua a essere quello del Mes, misura tanto cara ai dem e per il momento considerata non una priorità dai 5 Stelle. In questo senso, Conte ha fatto capire chiaramente che il Fondo Salva-Stati non verrà accettato in forma immediata.
E in una serie di conversazioni telefoniche con i vertici del Pd, riportate stamani da Repubblica, il capo del Governo ha anche portato alla luce la propria impotenza. In particolare, a mettere “paura” a Conte è stato una specie di avvertimento ricevuto dai pentastellati, in particolare dai suoi vertici. Crimi, Patuanelli e persino Di Maio hanno fatto capire che nel caso in cui si fosse fatto subito ricorso al Mes, ci sarebbe stata la tanto temuta spaccatura all’interno del Movimento. Con tanto di perdita della preziosa maggioranza alle Camere.
Una situazione che il premier non può permettersi in questa fase in cui ogni votazione lo vede salvo per un pelo. Per questo motivo, i 36 miliardi previsti dal Mes non verranno sfruttati in questa fase. La priorità continua a essere il Recovery Fund, per quanto riguarda i fondi in arrivo dall’Unione Europea. Ma c’è un aspetto ancor più importante, ovvero quello di salvare il Governo dagli attacchi che piovono in maniera ripetuta dall’opposizione. Per questo motivo, Conte sta dando maggior peso alle richieste pentastellate, facendo cadere in secondo piano quelle dem.
Dopo aver sentito Zingaretti e Franceschini, il capo del Governo ha chiesto un rinvio sulla decisione sul Mes. Se ne riparlerà a settembre con ogni probabilità, in attesa anche di capire che ne sarà del Movimento 5 Stelle e delle decisioni sul suo futuro. Anche perchè il piano di Conte è quello di ottenere nello stesso periodo Fondo Salva-Stati e Recovery Fund. Inoltre Patuanelli e Crimi sembrano voler puntare più sullo scostamento di bilancio che su uno strumento considerato “pericoloso”. Anche se Gualtieri ribadisce che “con il Mes c’è un risparmio di 5 miliardi in dieci anni”.
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Dunque la maggioranza in questo momento assume le sembianze di una pentola a pressione. Anche perchè Zingaretti definisce gli alleati “miopi e irresponsabilmente ideologici” e i governatori di centro-sinistra continuano a spingere. E la condotta dei rinvii del nostro Governo non piace all’Europa, come ha fatto capire Gentiloni. Conte, da questo punto di vista, resta forte anche dell’appoggio di Forza Italia, notoriamente schierato in favore del Mes a differenza degli alleati dell’opposizione. La partita deve ancora giocarsi del tutto, ma la temperatura sale.