A partire da luglio alcune Regioni toglieranno i limiti di posti a sedere nei mezzi pubblici. Rimangono però le regole del distanziamento
Sia che si tratti di Frecce o Intercity di Trenitalia o Italo, vanno rispettate le regole del distanziamento di sicurezza anti Coronavirus. Per i treni regionali invece, le decisioni spettano alle singole Regioni. Tra queste ultime, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia e Liguria, probabilmente decideranno di lasciare la libertà di sedersi dove uno preferisce senza però riempire i convogli di turisti o pendolari.
L’assessore ai Trasporti del Piemonte, Marco Gabusi, ha detto: “Abbiamo chiesto da settimane al Governo di intervenire sull’eliminazione del distanziamento fisico a bordo dei treni in modo da tornare a un’offerta di posti completa ed evitare i sovraffollamenti che si stanno verificando da quando sono stati aperti i confini regionali. Non abbiamo ricevuto risposta da Roma. Perciò procederemo autonomamente. I dati sanitari del Piemonte sono buoni e speriamo di ricevere presto una risposta positiva”.
Al contrario Luca Zaia, governatore del Veneto, non ha aspettato risposte da parte di nessuno e autorizza che vengano cancellati i limiti di capienza sui mezzi di trasporto. Zaia ha ricordato che è obbligatorio l’utilizzo della mascherina.
Anche in Emilia Romagna i posti a sedere potranno essere interamente occupati ed a stabilirlo è l’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha indicato le nuove misure per il trasporto pubblico: mascherina, gel igienizzanti o guanti e rimarranno separate le entrate e le uscite. Dovrà essere garantito inoltre un adeguato ricambio dell’aria e la pulizia periodica.
Simile all’Emilia Romagna è la Regione Puglia, sempre con l’ordinanza firmata dal governatore Michele Emiliano. Anche per la Regione del Sud via libera dal 1 luglio al trasporto pubblico senza posti limitati. “Dovrà essere effettuato il ricambio dell’aria completo ogni 15 minuti”.
Anche in Liguria ci saranno maggiori libertà ma è da non sottovalutare il fatto che molti dei passeggeri che andranno nelle località balneari provengono dalla Lombardia, dove rimangono ancora le regole del distanziamento. In mattinata presto a Milano è scoppiato il caos nella tratta Milano-Genova, dove dopo essere terminati tutti i posti a sedere, le persone si sono messe nei corridoi e sugli ingressi. Vista la situazione le autorità hanno fatto scendere le persone rimaste in piedi ma con le proteste di questi. Il treno è riuscito a partire un’ora dopo del previsto.
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