Decreti sicurezza: Oggi al Viminale nuovo vertice di maggioranza. Il deputato cinquestelle Trizzino apre: “Il no di Conte al Pd sul Mes e il via libera del Movimento alle modifiche delle leggi di Salvini sono due temi importanti che viaggiano in parallelo. Ma non stiamo parlando di un baratto”
Oggi al Viminale è in programma un nuovo vertice di maggioranza. Due i temi caldi sul tavolo: il Mes, per il quale Conte ha ribadito il ‘no’ e i decreti sicurezza, per i quali il Pd vorrebbe una accelerata. Il deputato pentastellato Trizzino – a tal riguardo – apre alla possibilità anticipare le modifiche a prima dell’estate come propone il Pd. “Se c’è spazio perché no? Ci sono però dei provvedimenti urgenti e molto voluminosi come il decreto rilancio che ci porteranno via parecchio tempo, quindi sarà molto difficile inserire anche le modifiche ai decreti sicurezza. Sulla necessità di riscriverli – spiega in un’intervista a Repubblica – seguendo anche le indicazioni del presidente Mattarella, ne sono stato convinto dal primo momento: all’epoca non li votai e uscii dall’aula, alcune parti erano impossibili da digerire in un contesto democratico”.
Un ostacolo, forse insormontabile, sembrano essere i tempi ristretti. “Ripeto, c’è un problema oggettivo di tempi. Se pure i provvedimenti uscissero oggi dal governo e approdassero in commissione e poi in aula, passerebbero non meno di due mesi. Non ce la faremmo prima di settembre”.
“Non c’è alcun baratto con il Pd. Temi che viaggiano in parallelo”
Lo stop sul Mes in cambio dei decreti sicurezza. C’è chi vocifera che all’interno della maggioranza sia in atto un baratto mascherato. Trizzino respinge questa eventualità. “Questo termine in politica esiste ma non può essere la strada su cui costruire cose buone. La sicurezza del Paese è un aspetto che va tutelato nel modo corretto. D’altro canto attingere a risorse economiche che non siano onerose per il Paese è altrettanto importante. Non metterei le due questioni sullo stesso piano, sono temi che viaggiano in parallelo, questo sì”.
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“Ad esempio sul Mes non ne faccio una questione ideologica: se questi fondi sono indirizzati a una ricostruzione della Sanità e viene scritto chiaramente dall’Europa che gli interessi saranno bassissimi, perchè no? Non vedo per quale ragione non dobbiamo accettarli. I decreti sicurezza andavano riscritti e sono stati riscritti con delle modifiche. Da un lato bisogna incidere sul sistema carcerario, l’altro aspetto è quello dei migranti, per i quali bisogna ripristinare centri di accoglienza che garantiscano formazione e vera integrazione”.