Nel punto stampa odierno, il governatore del Veneto Luca Zaia ha informato che nella Regione sono al momento attivi 22 focolai di coronavirus. Inoltre, il presidente ha aggiornato i suoi concittadini sui dati rispetto all’emergenza.
Nuovo resoconto della giornata, quello effettuato dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel suo consueto punto stampa con la Protezione Civile. Il governatore ha fatto sapere che in Veneto ci sono al momento 22 focolai attivi, ma ha precisato anche che “non è vero che sono aumentati“. Per la precisione, si tratterebbe di “13 focolai privati e 9 in strutture per anziani“. Mentre per quanto riguarda il focolaio di Feltre all’Eurobrico, ci sarebbero “6 positivi”, mentre delle “altre 59 persone testate risulta la negatività”. Alla luce di simili riscontri, allora, Zaia ha spiegato di voler riaprire l’Eurobrico.
Infine, in merito al focolaio legato a una badante moldava positiva al Covid-19, il presidente ha comunicato di aver “fatto partire una lettera a tutti i Dipartimenti” e che verrà effettuato “gratuitamente un tampone a tutte le badanti che tornano“. Si tratta di “difendere anziani e lavoratori”, sarà un “test obbligatorio tramite la nostra sanità“, ha infatti spiegato Zaia.
Sempre contestualmente alla conferenza stampa d’aggiornamento sui numeri del coronavirus nella Regione Veneto, il governatore ha fornito i dati rispetto all’emergenza. “Sono 950.621 i tamponi, 711 le persone in isolamento (dato invariato), 19.278 i positivi (più 3), 187 i ricoverati, di cui 17 per coronavirus, 11 le terapie intensive di cui una per coronavirus, 2008 i decessi (+1), i dimessi sono 3.584 e 82 i nati”, ha spiegato Zaia.
Il presidente ha anche parlato di un fine settimana “di spiagge affollate“, e per il quale sono state ricevute “un sacco di segnalazioni“. Un punto positivo questo, per il governatore, poiché mostrerebbe come sia forte la “maggioranza dei cittadini che ci chiede il rispetto delle regole”. Eppure, sempre in merito alla situazione estiva e alla pericolosità degli affollamenti nelle località turistiche o di movida, Zaia si è detto “fortemente preoccupato“. Perché se è vero che “virologi ci dicono che il virus ha diminuito la virulenza”, comportamenti irresponsabili potrebbero trasferire “la responsabilità dall’istituzione pubblica a noi: siamo noi gli artefici del nostro futuro“.
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Anche per questo, allora, Zaia ha nuovamente sottolineato che il non indossare la mascherina in luoghi chiusi, significa “mettere a repentaglio un grande lavoro: invito a restare nei binari del sostenibile. Ci sono pochissime regole: portare le mascherine in luoghi di assembramento e nei luoghi chiusi, il distanziamento sociale. La preghiera ai cittadini è di metterci impegno“.
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