Il vice-ministro per lo Sviluppo invita i ministri del Pd a investire il denaro presente nei portafogli dei ministeri. E ai fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, Buffagni dice: “Capisco che è più facile scendere dalla barca piuttosto che mettersi a remare tutti insieme”.
Stefano Buffagni esorta la squadra di Governo a cambiare passo, dopo l’empasse delle ultime settimane. Il sottosegretario allo Sviluppo economico ne ha parlato in un’intervista rilasciata per il Corriere della Sera. Il vice-ministro sottolinea la necessità di armarsi di coraggio e buona volontà per prendere decisioni importanti. Anche perchè ora, dopo aver fatto stringere la cinghia agli italiani, è il momento di spingere sull’acceleratore. “Questo governo ha bisogno di un cambio di passo e di più coraggio”, esordisce Buffagni.
Secondo il sottosegretario, “dopo la giusta fase di lockdown è necessario andare oltre, perché le condizioni del Paese ce lo impongono e ce lo consentono”. Dunque deve esserci l’intenzione e l’interesse nel fare anche scelte difficili. E Buffagni sa già da dove si dovrebbe ripartire per dare un nuovo sprint al Paese: “Penso alla necessità di modificare il codice degli appalti ispirandosi al modello Genova”. Un passaggio che è presente nel nuovo decreto Semplificazioni, che sarà argomento di discussione in questi giorni. “Abbiamo pronto il testo che inverte la responsabilità dei dipendenti pubblici davanti alla Corte dei Conti, disincentivandoli a stare fermi, invece che a fare”.
Ma il tema dell’immobilismo del Governo degli ultimi giorni continua a essere particolarmente caldo. Lo ha sottolineato il Partito Democratico, ma Buffagni ritiene che la lentezza e la procrastinazione siano diffusi a Palazzo Chigi. “Condivido l’esigenza di accelerare e cominciare a correre e non mi sembra di avere accanto dei ghepardi”, dice il vice-ministro. E arriva anche da parte sua la presa di posizione sul Mes. Anche se prima, secondo Buffagni, “il Pd dovrebbe prima spendere i soldi che i loro ministri hanno in portafoglio e che i loro presidenti di Regione hanno per la sanità e non stanno spendendo”.
Dunque il vice-ministro dello Sviluppo economico non le manda a dire ai componenti dem del Governo. Ma non mancano le critiche a chi orbita in casa Movimento 5 Stelle. In primis chi sta valutando un cambio di casacca in corsa: “Capisco che è più facile scendere dalla barca piuttosto che mettersi a remare tutti insieme, ma sono amareggiato per l’uscita di alcuni senatori. Certo, il M55 deve essere in grado di dare prospettive”. E sul tanto discusso Alessandro Di Battista, Buffagni sostiene in maniera laconica che lui “è una risorsa del Movimento”.
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Ma si parla anche dell’eventualità di un ingresso di Giuseppe Conte in orbita pentastellata. Buffagni aspetta il premier “sempre a braccia aperte nel Movimento” in quanto “è una risorsa indipendentemente dalla leadership”. Anche se persino il capo del Governo non si salva dall’invito del sottosegretario ad avere più coraggio. Chiusura dedicata al caso Aspi, per il quale Buffagni auspica una chiusura in tempi brevi: “Chi ha gestito in modo così fallimentare la società deve andare via. Invito a vedere i disastri che ci sono sulle autostrade della Liguria, oltre al ponte che hanno fatto cadere lesinando sulla manutenzione”.