Silvio Berlusconi lascia palazzo Grazioli a Roma per trasferirsi in una nuova dimora, quale? Quella in cui ha vissuto, fino alla morte, il regista Franco Zeffirelli.
Addio a palazzo Grazioli, Berlusconi trasloca dal quartier generale di Forza Italia
Si chiude un’epoca: Silvio Berlusconi chiude Palazzo Grazioli, che di affitto costa 40mila euro al mese, per andare entro la fine dell’anno, nella villa sull’Appia antica, di sua proprietà, dove visse il regista Franco Zeffirelli.
Con questo colossale trasloco, si chiude un capitolo della lunga storia di Forza italia, iniziata dal 96, caratterizzata dalle vicissitudini che accaddero proprio in questo Palazzo dall’inizio della Seconda Repubblica.
Un nuovo inizio: tagliare le spese
In questo edificio infatti, che è stato la residenza romana del Cavaliere per ben 24 anni, si sono decise le liste elettorali, si è stabilito chi comandava, nei corridoi damascati del piano nobile Putin ha lanciato la pallina a Dudù per farlo giocare e si sono svolte anche feste e divertimenti. Come quando, per restare nella sfera politica, si affollarono di bella gente questi saloni, con i palloncini che volavano, per esempio per celebrare la vittoria del 2008. Ora ci sono soltanto quattro segretarie, un autista, alcuni uffici.
Per Berlusconi non è una fine, ma un nuovo inizio. Per il Cavaliere è ora di eliminare certe spese. D’altronde che senso ha stare ancora in affitto a Palazzo Grazioli, ormai non usato quasi più, quando s’è liberata la bella villa tra Appia Antica e Appia Pignatelli dove abitava e dove è morto lo scorso anno Franco Zeffirelli?
La stima di Zeffirelli per Berlusconi
Silvio Berlusconi comprò la villa sull’ Appia nel 2001 al prezzo di 3 miliardi e 775 milioni di lire e la prestò senza obbligo d’affitto, per sempre, al grande regista ed ex parlamentare forzista che ha sempre ripetuto: “Silvio è la persona più generosa al mondo”.
Il maestro grande amico di Silvio esprimeva la sua grande stima per Silvio Berlusconi tappezzando la casa di immagini dell’ex premier anche in formato matrioska.
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Il luogo è decentrato ma la bellezza della dimora in un grande comprensorio che risale agli anni 30 è assoluta e soprattutto saranno sempre più sporadiche, come dicono i suoi, le visite dell’ex premier a Roma.