Le regionali spaventano il movimento 5 stelle. Bassa la percentuale su cui il gruppo pentastellato può contare per vincere le elezioni di settembre. Speranze fondate solo in Liguria.
Tra gli appelli all’unità di Nicola Zingaretti e gli attacchi di Matteo Renzi, tra i grillini si inizia a parlare del 10%, quale obiettivo da raggiungere nelle sei Regioni che dovranno votare il 20 settembre. Sembrerebbe, infatti, che l’unica Regione su cui il movimento 5 stelle possa sperare per vincere le elezioni sia la Liguria. Lì, i grillini hanno deciso di dare il loro appoggio ad Aristide Massardo. I pentastellati avrebbero difatti dichiarato in una nota pubblicata ieri: “Dopo i confronti avvenuti con le forze di centrosinistra riteniamo che il professor Aristide Massardo possa essere la scelta migliore. Una scelta per unire, nel rispetto delle singole diversità ed identità, movimento 5 stelle e forze progressiste di centro e di sinistra in questa battaglia per il cambiamento”.
Tuttavia, se in Liguria i grillini possono almeno sperare in una vittoria, quest’ultima sembra difficile nelle restanti cinque Regioni. In particolar modo, in Puglia, i candidati sono già cinque tra cui Michele Emiliano, governatore uscente sostenuto dal Pd e da una buona parte del centrosinistra e Antonella Laricchia, sostenuta dai pentastellati che non hanno voluto schierarsi con Emiliano. Anche in Campania la sfida per elezioni è dura contro Vincenzo De Luca e Valeria Ciarambino che, secondo il Messagero, è stata quotata da un sondaggio Ipsos al 13% dei voti. A confermare le scarse possibilità di vittoria è il senatore del movimento 5 stelle Emanuele Dessì che afferma: “Contro De Luca non vinceremmo nemmeno se candidassimo Diego Armando Maradona”. Ancora più difficile cercare di raggiungere un risultato ottimale in Veneto, Toscana e Marche contro Enrico Cappelletti, Irene Galletti e Mario Mercorelli.
Particolarmente preoccupato è Nicola Zingaretti che vede un’eventuale separazione delle forze di centrosinistra come un passo in avanti per Matteo Salvini e il centrodestra e spiega: “Un’alleanza che governa l’Italia e che ha l’ambizione di segnare la prossima elezione del presidente della Repubblica dovrebbe almeno provare a unirsi nelle regioni. La destra si è unita riproponendo figure già bocciate dagli elettori, si può vincere e lì dove è possibile dobbiamo provare a fare un passo in avanti per salvare questo Paese”.
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