Il segretario del Partito Democratico affida i suoi pensieri a una lunga lettera apparsa sul Corriere della Sera. “Ora abbiamo le risorse per intervenire in maniera massiccia”, scrive Zingaretti.
Un vero e proprio decalogo con il quale esortare il Governo a serrare le fila nelle prossime settimane. Grazie anche alle nuove risorse che l’Unione Europea è pronta a mettere sul piatto per dare uno slancio in più. Questo è quanto si presenta in una lunga lettera scritta in queste ore da Nicola Zingaretti. Il segretario del Partito Democratico, come si legge stamani sul Corriere della Sera, sottolinea quelle che sono le priorità sulle quali basare la ripartenza nei prossimi giorni. E non mancano gli spunti interessanti da estrapolare da questa lettera.
Zingaretti è partito da un passaggio fondamentale, ovvero il tema della salute. Come sottolinea il governatore del Lazio, “questi mesi ci hanno mostrato quanto sia fondamentale investire nei sistemi sanitari e nelle scienze della vita per poter garantire il diritto a cure di qualità”. Diventa dunque evidente, secondo il numero uno del Pd, promuovere il potenziamento e l’ammodernamento del sistema sanitario del Paese. E bisogno farlo attraverso una serie di interventi che conducano la sanità pubblica verso livelli di eccellenza.
E quali sono questi interventi? Ce lo dice Zingaretti: “Rafforzare gli ospedali, puntare sulle tecnologie digitali, aumentare la presenza sui territori, l’assistenza domiciliare, la prevenzione, sostenere la ricerca e costruire un nuovo sistema di presa in carico delle persone, a cominciare dagli anziani”. Il segretario dem ha sottolineato lo sforzo immane fatto dal sistema sanitario durante l’emergenza Covid. Si rimarca il ruolo degli operatori “che ci hanno messo cuore e competenza, e grazie anche a una capacità di innovazione che forse neanche sospettavamo di avere”.
Ma Zingaretti spinge per la creazione di un nuovo modello sanitario. Secondo lui, la politica fondata su sanità, sociale e terzo settore non ha funzionato, in quanto spesso questi tre settori non comunicano tra loro. Secondo il governatore laziale bisogna “avere una visione nuova, fondata su un modello di integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie da realizzare con idee e investimenti”. Anche perchè, come sottolinea lo stesso Zingaretti, ora ci sono “risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone”. E quindi può esserci un nuovo impulso alla ripresa.
Già, la ripresa economica, quella che potrebbe passare attraverso il Mes. In tal senso Zingaretti invita ad avere “coraggio, visione e concretezza” per riportare a galla il confronto sul Fondo Salva-Stati. Anche perchè bisogna portare il tema e farlo uscire “dall’attuale confronto ancorato al passato e concentrarlo invece sulle opportunità e le cose possibili da fare per il bene comune”. Non solo spesa sanitaria, ma anche investimenti per la scienza. Zingaretti lo definisce “un investimento produttivo decisivo, in un settore con un altissimo tasso di innovazione e livelli elevati di capitale umano”.
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E allora ecco che Zingaretti propone il suo decalogo. Dieci semplici regole da seguire, secondo lui, per il rilancio del Paese. I punti sono: investire nella ricerca, rivoluzionare e digitalizzare il settore sanitario, dare più centralità a medicina territoriale e distretti e più forza alla medicina di base, riformare i servizi per anziani e malati cronici, modernizzare e adeguare gli ospedali, aumentare gli investimenti nel personale sanitario, garantire l’accesso alle terapie, ampliare le borse di studio e infine aumentare i posti finanziati per gli specializzandi.
“Queste sfide – prosegue Zingaretti – saranno nei prossimi mesi e anni decisive non solo per produrre benessere, ma anche ricostruire fiducia nella capacità dello Stato di essere utile e vicino ai bisogni delle persone”. E chiude parlando ancora del Mes, uno strumento criticato a lungo in queste settimane, ma che ora è “uno strumento finanziario totalmente diverso da quello del passato”. Secondo il capo del Pd il Governo deve comportarsi in maniera opposta rispetto a quanto fa la destra: “Sono abituati a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli, perchè sui problemi delle persone ci campano e poco importa se, non risolti aggravano la situazione”, conclude.