Stando agli ultimi sondaggi, Conte resta ancora il preferito dagli italiani: circa il 60% di loro ritiene che il Governo formato dall’alleanza Pd-M5s sia stabile e in grado di durare ancora per molto.
Il premier Giuseppe Conte, dopo oltre due anni di presidenza del Consiglio, non sembra soffrire un calo dei consensi, anzi. La nuova coalizione Pd-M5s, che nel settembre 2019 ha dato vita al nuovo Governo, non ha nuociuto alla sua notorietà, nonostante il cambio di veste dell’esecutivo. Nonostante le tensioni interne e una pandemia che ha sconquassato il sistema sanitario nazionale, la vita sociale e l’economia del Paese, il sostegno al premier resta solido, con una popolarità che si attesta intorno al 60% nelle ultime settimane. In calo, rispetto al picco di febbraio, con un clamoroso 70% parallelo allo scoppio della pandemia. Ad attestarlo è anche il sondaggio Demos per Repubblica. E non solo si consolida la fiducia nel premier, ma anche la fiducia nell’esecutivo tutto che, secondo il 60% degli italiani intervistati, resisterà ancora a lungo. Il 22% di loro, infatti, crede che durerà oltre un anno. Il 36% fino al 2023 (fine legislatura). Scende di 10 punti la percentuale di chi invece crede o si augura che il Governo cada in meno di un anno. Una fiducia nel Governo che sembra legata a doppio giro alla figura di Conte. Per quanto riguarda il premier nello specifico, meno di un terzo di cittadini auspica l’uscita del premier dalla politica. Solo il 21% fra gli elettori del Pd e di Fi vorrebbe un’uscita di scena del genere. Nella Lega poco più della metà desidererebbe un’evoluzione simile. Si alza invece la percentuale in Fdi, fino ad arrivare al 64%.
La percentuale del 60% si ripete anche di fronte all’ipotesi di un futuro impegno di Conte nella vita politica e nelle istituzioni. A questo punto, diverse sono le ipotesi. Conte potrebbe scegliere di fondare un proprio partito o di divenire leader di un partito già esistente. In entrambi i casi, il 17-18% dei cittadini si dice a favore di una soluzione di questo tipo. Tra le varie domande poste, anche l’ipotesi che Conte diventi presidente della Repubblica, un’ipotesi che sfiora il 6% dei consensi degli elettori (soprattutto M5s). E proprio a proposito del Movimento, il tema diventa tanto caldo quanto più il M5s appare confuso, alla ricerca di una leadership che vede come principali candidati un riconfermato Di Maio, Crimi e Di Battista. Un campo di battaglia aperto nel quale Conte potrebbe inserirsi, ma che potrebbe determinare anche la fine della sua popolarità di politico inteso come “uomo delle istituzioni” al di sopra delle dinamiche di partito.
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