Dalla fine degli anni ’60 a metà degli anni ’80 fu senza dubbio l’attrice più provocante del cinema italiano: parliamo di Edwige Fenech.
Nata in Algeria, si trasferì in Francia con la madre dopo il divorzio dei suoi genitori. Dopo il liceo e l’iscrizione alla Facoltà di Medicina partecipò al concorso di Lady France, vincendolo, e quindi a quello di Lady Europa, giungendo terza. Qui venne notata da un agente che le propose una carriera nel mondo del cinema e da lì, dopo qualche incerta prova iniziale, è diventata popolarissima, soprattutto nel nostro Paese.
Diretta da Luciano Martino, con cui ebbe una relazione per 11 anni, divenne la star per eccellenza del filone delle cosiddette commedie sexy all’italiana, da Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda tutta calda a Giovannona Coscialunga disonorata con onore, alla saga de La Poliziotta: trame semplici e poco impegnative, battute salaci, il tutto in realtà funzionale alle scene in cui si vedeva la bellissima Edwige sempre un po’ in deshabillé.
Questo tipo di personaggio le rimase incollato addosso anche se, dichiarò lei anni dopo a Vanity Fair, “Spogliarmi davanti a gente che non conoscevo era terrificante. Io sono sempre stata una persona discreta, anche nel modo di vestire. Sono sempre stata minimalista, mai in giro scollata o trasparente, mai topless”. Forse fu questa dicotomia tra persona e personaggio a determinare il progressivo allontanamento di Edwige dal cinema: “Cominciavo ad annoiarmi e qualcosa si era rotto – ha raccontato – Mi sentivo disonesta, con me stessa e con il pubblico. Misi un punto. Mi ritirai e cominciai a dire no”. Finì anche l’amore con Luciano Martino e per 18 anni fu compagna di Luca Cordero di Montezemolo.
Intraprese poi con successo l’attività di conduttrice, tra le altre cose presentò Domenica In e Il Festival di Sanremo 1989, accanto ad Andrea Occhipinti, e quindi di produttrice: chi non ricorda la straordinaria popolarità di Commesse e Commesse 2, nei primi anni 2000, con Sabrina Ferilli, Nancy Brilli e Veronica Pivetti? Le sue ultime prove da produttrice, in cui ha anche recitato, sono state La Figlia del Capitano e quindi È arrivata la felicità. Il suo ultimo ruolo cinematografico risale al 2007 in Hostel II, diretta da Eli Roth, che l’aveva trovata dietro suggerimento di Quentin Tarantino, grande ammiratore suo e… delle commedie sexy anni ’70!
Oggi però il ruolo che Edwige preferisce è quello di nonna, grazie al figlio Edwin, avuto giovanissimo da un partner che la abbandonò presto e di cui non ha mai voluto rivelare l’identità, crescendo da sola il figlio. “Essere nonne è bello – ha confessato – Trovo assurdo rifiutare il tempo che passa. È la vita. Le donne non devono avere paura dell’età”. E come può Edwige Fenech aver paura dell’età? Alla vigilia dei 72 anni, è ancora bellissima come quando era giovane…
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