In quattro anni è radicalmente cambiata la visione dei cittadini britannici sull’Europa. La stragrande maggioranza di loro non crede più in Boris Johnson.
A distanza di quattro anni dalla Brexit, nel Regno Unito è cresciuto il supporto per l’Unione Europea. Secondo un nuovo sondaggio, la maggioranza dei britannici, infatti, oggi voterebbe per rimanere.
Brexit, in UK cresce il supporto per l’Ue
La stragrande maggioranza dei britannici non crede più in Boris Johnson. L’indice di gradimento del premier è in picchiata e con questo anche la volontà dei cittadini del Regno Unito di divorziare dall’Europa. Secondo l’European Social Survey, un questionario pan-europeo svolto ogni due anni, il 56,8% degli intervistati nel Regno Unito ha dichiarato che voterebbe per rimanere nel blocco. Da precisare che il sondaggio si è concluso nel 2019, quindi prima dell’arrivo della pandemia di coronavirus. I risultati del sondaggio sono stati diffusi proprio nella settimana che segna il quarto anniversario del referendum e a ridosso della nuova tornata di negoziati fra Londra e Bruxelles.
Durante questi quattro anni il dibattito interno, sulle modalità della Brexit, è stato molto acceso, con Johnson determinato a portare il Regno Unito fuori dall’Europa anche a costo di un no deal. Eventualità che i britannici ora vedono sempre più concreta: in base ad un sondaggio Ipsos MORI, due terzi di loro crede che le due parti, fra sei mesi, non troveranno un accordo. Soltanto il 25% dei cittadini del Regno Unito ritiene più probabile un accordo per la Brexit. Altrettanti credono che questo andrà a loro favore.
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Cosa pensano gli europei dell’Europa
Anche fra i cittadini delle varie nazioni europee, si è registrato un aumento del supporto nei confronti dell’Ue. L’ESS ha chiesto ai cittadini del continente cosa voterebbero a un referendum sull’adesione del proprio Paese all’Unione europea. Gli incrementi maggiori si sono registrati fra i cittadini di Finlandia (+12,2%), Repubblica Ceca (11,3%) e Paesi Bassi (12,2%). L’Italia, uno dei Paesi più euroscettici al penultimo posto fra i Paesi membri, ha visto una crescita del 7%.