Pubblica amministrazione tra enti fuorilegge e miliardi andati in fumo

Nella pubblica amministrazione emergono ritardi nel pagamento dei debiti. Eclatante è il caso Inps: pagato il 63% del dovuto con un ritardo di oltre venti giorni. E le fatture ferme ammontano a quasi 4 miliardi di euro.

pubblica amministrazione

Scoppia il caso relativo alla Pubblica Amministrazione e alla riscossione dei debiti da parte delle società e degli enti nazionali e locali. Il caso emerge dalle colonne dell’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, che porta alla luce uno scenario terribile, soprattutto in termini di denaro che non viene incassato e quindi rimesso in circolo. Basti pensare che sono migliaia i Comuni – soprattutto quelli piccoli – che non hanno versato il denaro spettante alla Pubblica Amministrazione. Ma non mancano i casi un po’ più grandi, e di conseguenza più gravi, con tanto di ritardi biblici.

Nel 2019, le pubbliche amministrazioni hanno emesso oltre 24 milioni e mezzo di fatture, per un importo complessivo che supera i 140 miliardi di euro. La media resa nota dal quotidiano economico parla di un tempo, tra la presentazione della fattura e il pagamento, che supera il mese mezzo. Si parla di ben 48 giorni di media. E sono emersi ben 6.482 enti amministrativi che sono risultati “fuorilegge” in quanto non rispettosi dei tempi previsti dalle norme in vigore. Esistono casi di Comuni di piccola “taglia” in enorme ritardo rispetto a quanto si deve far trascorrere.

Da Vico Canavese che ha atteso 434 giorni per il monitoraggio dei pagamenti, a Comuni come Capo d’Orlando, Montecalvo Irpino e Castel Volturno, che superano ampiamente i 300 giorni di attesa. Ma uno dei casi più eclatanti riguarda l’Inps, la cui situazione ha davvero dell’incredibile. L’ente assistenziale ha pagato solo il 63% dei propri debiti, versando 780 milioni sui 1.229 previsti. Il ritardo medio del pagamento ammonta a quasi 22 giorni, con fatture in ritardo di almeno un anno che ammontano a 131 milioni.

Anche l’Inps vanta un netto ritardo – meteoweek.com

Finora abbiamo parlato del rapporto tra Inps e Pubblica Amministrazione. Ma anche tra altri enti nazionali le cose non cambiano più di tanto. Il ministero dell’interno, ad esempio, “vanta” un ritardo medio nel pagamento di 29 giorni, contro i 23 emersi dal ministero della Giustizia. Il ministero dell’Economia, invece, in genere impiega quasi 15 giorni in meno rispetto alle scadenze previste dalla legge. Per quanto riguarda le grandi città, Milano impiega 5 giorni in meno rispetto a quelli previsti dalle norme per pagare. Roma, invece, impiega quasi due settimane in più, mentre Napoli non ha pagato oltre metà del dovuto.

Leggi anche -> L’Italia della ripartenza zoppica, Casellati: “Bisogna fare di più e meglio”

Leggi anche -> Sos caldo per tre città italiane: al via i bollettini ondate calore

Nel complesso, la Pubblica Amministrazione viene dipinta in questo quadro generale come un cliente esigente ma puntuale. Soprattutto nei rapporti commerciali, in cui i tempi di attesa per il pagamento dei debiti si è ridotto dai 7 giorni del 2018 a un giorno nell’anno scorso. Ma il miglioramento è ancor più evidente se si fa un confronto con gli anni precedenti. Nel 2015, ad esempio, si arrivava ad attendere una media di ben 74 giorni per il riscatto dei debiti, mentre il ritardo rispetto al calendario fiscale era di 24 giorni. Tuttavia, l’Unione Europea monitora la situazione e “condanna” ancora il nostro Paese.

Gestione cookie