Il vice-ministro dell’Economia parla di un rimodulamento della cassa integrazione. “Solo ad aprile le richieste di tutto il 2009 – dice Pier Paolo Baretta – . Alcuni settori ne hanno meno bisogno di altri”.
Pier Paolo Baretta annuncia un probabile cambiamento nel meccanismo che riguarda la cassa integrazione. Il sottosegretario al ministero dell’Economia ne ha parlato in una lunga intervista rilasciata per l’edizione odierna del Messaggero. Secondo il numero due del Mef, potrebbero avvenire novità in tal senso. Anche perchè, come dice lui stessi, “ci sono settori che hanno ripreso l’attività e quindi hanno meno bisogno di Cassa integrazione rispetto a due mesi fa”. Per questo motivo, come sottolinea Pier Paolo Baretta, il provvedimento del Cig potrebbe subire a breve una rimodulazione.
“Se pensiamo che nel solo mese di aprile la domanda di Cig è stata uguale a quella di tutto il 2009, ci rendiamo forse conto di cosa abbiamo attraversato”, prosegue Baretta. Il vice-ministro dell’economia fa capire che “oggi non siamo fuori dalla crisi, ma non siamo più nemmeno nella situazione di aprile”. Ma grazie alla ripartenza graduale di tutte le attività produttive e di vendita, “ora è possibile ed è necessario essere selettivi”. È lo stesso sottosegretario che indica, ad esempio nel turismo, alcune categorie da salvaguardare proprio attraverso la cassa integrazione.
Si parla anche dello scostamento, che il Governo sta tenendo in considerazione per immettere alcuni fondi. Baretta, in ogni caso, sottolinea che una prima immissione è già stata fatta: “Lo scostamento finale sarà definito dal consiglio dei ministri. Ma dobbiamo tenere conto del fatto che abbiamo alle spalle 80 miliardi già erogati. Le cifre, ripeto, variano sulla base di dinamiche che fino all’ultimo sono aperte”. Anche se è l’occupazione a tenere con il fiato sospeso il Governo. Tanto che, come rivela Baretta, “c’è un problema di rischio occupazionale che in autunno potrebbe accentuarsi”.
Pier Paolo Baretta ribadisce anche che “senza la cassa integrazione non è possibile bloccare i licenziamenti”. Per questo motivo bisogna anche fare una distinzione con le aziende che navigavano in cattive acque già prima dell’emergenza Covid. Con loro, sostiene il vice-ministro, “il problema deve essere affrontato con le normali regole del negoziato sindacale e del confronto”. Ma cosa serve per evitare una lunga ondata di licenziamenti durante la stagione autunnale? “Credo che ci vorrà una grande politica di investimenti – sostiene Baretta – . Da un lato incentivando quelli privati come abbiamo fatto con l’ecobonus al 110%, e dall’altro spendendo al meglio le risorse che l’Europa ci metterà a disposizione con il Recovery fund”.
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Si parla anche del taglio dell’Iva, tenuto in considerazione dal premier Conte. Secondo Baretta la questione “andrebbe affrontata, dal mio punto di vista, nella riforma più complessiva del Fisco”. Anche perchè il Governo “aveva promesso una legge delega entro aprile, poi è arrivato il coronavirus e il dossier è stato congelato”. Ora se ne potrebbe riparlare. Quanto al Mes, il vice-ministro dice che “si è deciso di attendere la definizione in Europa del Recovery fund”, quindi nulla ancora è stato deciso.
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