Vitalizi, è corsa contro il tempo: ora tutti sono per il ‘no’

Il segretario generale del Senato farà ricorso contro la decisione presa dalla Commissione. Il Movimento 5 Stelle annuncia battaglia: “Avevamo tolto i vitalizi, alla Camera la decisione era stata diversa”.

Una decisione forse inattesa e alla quale tutti stanno provando a reagire in qualche modo. Si tratta della decisione di non rinunciare ai vitalizi, presa dalla Commissione dei contenziosi in Senato, arrivata nelle scorse ore in piena notte e in maniera imprevista. Tanto che non mancano le mosse in funzione di un eventuale e deciso dietrofront. Sono in particolare gli esponenti del Movimento 5 Stelle – che non hanno alcun membro in Commissione – a far sentire ancora una volta la propria voce. Tanto da aver già avanzato un ricorso attraverso il segretario generale del Senato.

Elisabetta Serafin, nello svolgere la propria funzione, farà ricorso contro la decisione che ha sostanzialmente reintrodotto il diritto ai vitalizi. Una decisione che ha ribaltato la sua abolizione, avvenuta due anni fa proprio sotto l’impulso del Movimento 5 Stelle. Lo stesso che ha spinto il segretario generale a far partire il ricorso. “Era un privilegio che noi avevamo tolto. Ovviamente non ci fermiamo qui. Ricordo che alla Camera un’analoga commissione aveva preso tutt’altra decisione”, ha dichiarato nelle scorse ore il segretario politico del Movimento, Vito Crimi.

Ora la questione vitalizi passerà al Consiglio di Garanzia del Senato, composto da cinque senatori. È assai probabile che arriverà qui il dietrofront tanto atteso dai pentastellati, e che bloccherà dunque le decine di richieste di diritto retributivo pregresso da parte degli ex senatori. Nel frattempo, però, rischia di aprirsi una lotta intestina, visto che all’interno della stessa forza politica sembrano esserci opinioni contrastanti. Carlo Caliendo, presidente della commissione ed esponente di Forza Italia, fa capire che se ci sarà il dietrofront del Consiglio di Garanzia “ci si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.

Al tempo stesso, però, altri esponenti di Forza Italia e Lega si schierano in favore dei taglio dei vitalizi. Come Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera del partito fondato da Berlusconi: “Abbiamo tagliato i vitalizi nel 2012 e non pensiamo certamente di contribuire a reintrodurli – ha dichiarato l’ex ministro dell’istruzione – . Meno che mai in un momento in cui il Paese è in forte sofferenza per la crisi economica. Se il Movimento 5 Stelle e le altre forze che aspirano a contendergli il primato nell’antipolitica si preoccupassero, oltre che della demagogia da balcone, anche di scrivere bene le norme, non saremmo a questo punto”.

A proposito di Lega, Matteo Salvini usa termini forti: “Ci opporremo ovunque e comunque. Abbiamo fatto le barricate in Senato e le faremo nelle piazze”. L’ex ministro dell’interno svela anche che, come Lega, presto tornerà per le strade italiane per provare a far valere i diritti degli italiani. “Il 4 e il 5 luglio – svela – saremo con i nostri gazebo in tutta Italia per presentare tre proposte: lo stop alle cartelle di Equitalia, stop alla sanatoria del clandestini e stop al rientro, dalla finestra, dei vitalizi per gli ex parlamentari che grazie anche alle battaglie della Lega eravamo riusciti ad eliminare”.

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Ma nell’occhio del ciclone è finita anche Elisabetta Casellati. Il presidente del Senato è stato additato di aver contribuito a questa nuova decisione sui vitalizi. In ogni caso, la seconda carica dello Stato ci tiene a difendere il proprio operato: “Non c’entro nulla con la scelta della giunta che è un vero e proprio tribunale, non sarebbe corretto né dal punto di vista etico né dal punto di vista giuridico. Pochi mesi fa c’è stata una forte polemica su alcuni componenti e proprio in nome di una trasparenza ne ho sollecitato il cambiamento. Mi dispiace molto che questa decisione, comunque appellabile, sia intervenuta in un momento così difficile per gli italiani”.