Sondaggio: Lega in testa seguita dal Pd mentre il M5S si mantiene al 18%

Le distanze tra i partiti si accorciano: la Lega mantiene il 24% seguita dal Partito democratico con il 20% e il M5S si mantiene il 18%. Tra le forze minori una buona ripresa del partito Azione di Calenda.

Dai sondaggi politici di fine giugno possiamo notare qualche oscillazione rispetto al mese precedente riguardo agli orientamenti di voto. La graduatoria delle principali forze politiche si mantiene la stessa ma le distanze si accorciano notevolmente. I tre partiti del centrodestra (FI, FDI e Lega) coprono un 47% dei votanti, mentre le forze della maggioranza si attestano sul 43%. Per quanto riguarda i piccoli partiti: si registra un aumento consistente di Azione di Calenda, che passa dal 2,2% al 2,8% e di Sinistra Italiana-Articolo 1 che slitta dal 1,8% al 2,3%. Stando quindi ai dati attuali, se andassimo a votare, la Lega otterrebbe 6,8 milioni di voti, il Pd 5,7 milioni, il M5S 5,1 milioni, Fratelli d’Italia 4,6 milioni e Forza Italia 2 milioni. In un mese si riduce quindi il vantaggio delle forze dell’opposizione su quelle della maggioranza da 5,2% a 3,9%. La lega perde i consensi in confronto ai dati ricevuti poco prima delle elezioni europee, il M5S invece si riprende e il Pd oscilla di pochissimo sui sondaggi. Nonostante questo, le incognite sono ancora molte perché si dovrà tenere conto sia della legge elettorale che nei prossimi mesi potrà essere modificata che del possibile taglio dei parlamentari a seguito del referendum costituzionale.

A tal proposito, come indicano i sondaggi, solo un italiano su quattro è a conoscenza di quello che avverrà nei prossimi mesi. Il 20% degli intervistati giudica il referendum poco o per nulla importante. Il 46% vorrebbe confermare la riforma costituzionale approvata dal Parlamento e solo il 10% si dichiara contrario. La riduzione dei parlamentari è considerata un tema importante per la maggior parte degli italiani che si ritiene nettamente a favore dei tagli in Parlamento. Le opinioni sono molto diverse tra loro: i Cinque Stelle, che hanno sostenuto la battaglia per anni, non accennano un ritorno indietro. In questo modo i sentimenti di antipolitica che da anni albergano nel Paese non fanno che confermarsi e portano ad interrogarsi sul ruolo che lo Stato italiano ricopre per gli elettori. Tutto è ancora da decidere.

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