Nuovi scontri nella notte, in quel di Mondragone: furgone dato alle fiamme, intervenuto anche l’esercito. Grave il rimprovero di De Luca: controlli stringenti, la città verrà chiusa interamente se risulteranno 100 casi di Covid-19.
Ancora tensione in quel di Mondragone, un comune della provincia di Caserta in cui è stata istituita una “zona rossa” per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus, dopo che 49 persone sono risultate positive al test del Covid-19.
Nell’area dei palazzi ex Cirio, presso la quale risiede una comunità bulgara, sarebbe scoppiato un nuovo scontro verso le 2 di questa notte, venerdì 26 giugno. Secondo quanto si apprende, protagonisti della vicenda sono gli stessi cittadini bulgari che, per andare a lavoro, vorrebbero infrangere le misure di sicurezza imposte alla zona focolaio, e i residenti italiani che al contrario vogliono rispettare la zona rossa.
I vigili del fuoco sono dovuti quindi intervenire a notte inoltrata per via di un furgoncino in fiamme, situato in viale Margherita, a ridosso dei palazzi. Pare che il veicolo appartenesse a un uomo bulgaro residente della zona, e secondo i primi accertamenti effettuati dalle autorità, il mezzo potrebbe essere stato dato alle fiamme in maniera dolosa, usando una bottiglia incendiaria.
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha inviato in serata un contingente di 50 militari nell’area, così da aiutare le forze dell’ordine intervenute nel tentativo di mantenere la situazione sotto controllo. Al sopraggiungere della notizia, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha minacciato di isolare l’intera città se il numero di persone positive al Covid-19 raggiungerà i 100 casi.
Covid a Mondragone, De Luca: controlli rigorosi 24 ore su 24
“Se dovessimo avere 100 positivi dopo 3/4 mila tamponi di screening, sarà chiusa tutta Mondragone. Sono stato chiaro? Io sono abituato a parlare chiaro”. Queste le parole pronunciate dal governatore Vincenzo De Luca, che ieri sera è intervenuto davanti ai microfoni del Tgr Campania.
La situazione rischia di sfuggire di mano, e per tale ragione De Luca ha fatto sapere di aver “messo in quarantena tutte le palazzine”. “Ora devono stare tutti in casa, si devono rispettare le regole: per 15 giorni nessuno deve entrare o uscire da quei palazzi. Questa situazione di Mondragone esiste da anni e anni. Ma tra ministri dell’Interno, prefetti e sindaci, nessuno se ne è accorto. Io sono abituato a parlare chiaro e ho chiesto che partano controlli rigorosi h 24 di esercito, polizia e carabinieri” ha dunque sottolineato il presidente della Campania.
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Ma non solo controlli stringenti e misure rigorosissime: dopo le tensioni, per cercare di contenere quanto possibile altri casi di contagio, sono stati già eseguiti 730 tamponi alle persone dei palazzi ex Cirio. I test sono stati fatti dal personale dell’Asl di Caserta, che in piazza Crocelle e piazza Falcone hanno effettuato i tamponi ai cittadini su base volontaria.